Paige's pov.
L'inferno.
Ecco cosa stavo passando in quei giorni, il puro e caotico inferno.
Mai avrei pensato che dietro quell'aspetto trasandato e sarcastico del ragazzo di cui mi ero invaghita, potesse esserci un tale caos da mandarmi in confusione.
Ero sempre stata brava a mantenere tutto sotto controllo, nascondevo bene le mie emozioni sotto un velo spesso di indifferenza, ma davanti Felix non ci riuscivo.
Mi sentivo incapace di essere il pezzo di ghiaccio che tutti conoscevano, mi sentivo nuda sotto il suo sguardo penetrante.
Mi ero spogliata delle mie paure e dei miei problemi con lui e così lui aveva fatto con me.Così avevo scoperto che faceva uso di estasi ed era stato molte volte in cliniche di riabilitazione, senza però giovare di alcun miglioramento.
L'avevo visto in preda ad una crisi di astinenza e il ricordo di quella sera mi scorreva spesso davanti gli occhi, prima di prendere sonno, mentre lo guardavo sorridere e in qualunque momento di più totale routine.
Le cose stavano migliorando, dovevo ammetterlo, stavo provando qualunque modo per riuscire a tirarlo fuori da quel baratro.Non avevo mai capito perché le persone sentissero un tale bisogno.
Per distrarsi, forse?
Sì, doveva essere per forza questo il motivo.
Nonostante ciò, non riuscivo comunque a capacitarmi come fare un uso di una sostanza che arrecava danni alla salute fisica e mentale potesse aiutare certe persone a superare i propri problemi.
Il solo pensiero di introdurre una droga nel mio corpo, mi faceva accapponare la pelle.
Alcune delle persone a cui tenevo di più avevano fatto uso di droghe, a partire da Faith e, andando a ritroso, anche altri miei parenti.Della questione "droga" non avevo ancora parlato con mia sorella, aveva già altro a cui pensare e non spettava certo a me caricarle un altro peso sulle spalle.
Capivo il risentimento che provava nei miei confronti in quei giorni e non mi aspettavo mi perdonasse, sapevo com'era fatta.
Era la persona più testarda e diffidente che conoscessi, era praticamente impossibile farle cambiare idea rapidamente. D'altro canto, non potevo lamentarmi: eravamo identiche sotto questo punto di vista.
C'era soltanto una piccola differenza: io reagivo con la più pura indifferenza, lei con la rabbia.
Era capace di riempirti di parole che non pensava minimamente, pur di farti capire quanto fosse ferita, ed era quello che stava facendo con me.Utilizzava le sue armi migliori per farmi capire quanto le mancassi e quanto sentisse il bisogno di riavermi a casa ed io fingevo di ignorarla.
Non potevo gestire Faith e Felix contemporaneamente, era fin troppo anche per me, ma avevo lasciato mia sorella nelle mani di Cameron e Alyssa, che sapevo avrebbero gestito bene la situazione.A questo punto, però, sorgeva un altro problema: Felix aveva un gatto.
Nel momento in cui avevo temporaneamente traslocato a casa sua, Ade, il mio barboncino nero come il carbone, rappresentava un pericolo costante e richiedeva troppa attenzione che io, in quel preciso istante, non potevo dargli.
Così mi armai di tanta pazienza e chiamai Faith, chiedendole questo piccolo favore.
Mai mi sarei aspettata, però, di trovarla fuori dalla casa di Felix con così tanto anticipo.Quando sentii suonare il campanello, sgranai gli occhi e corsi a mettere un pantalone della tuta per coprire la parte inferiore del mio corpo.
Da quando stavo a casa di Felix, utilizzavo solo ed esclusivamente le sue larghe magliette come indumenti, che però coprivano fin sotto il sedere.
Imprecai quando inciampai sul tappeto rovinato nella camera da letto di Felix e corsi al piano inferiore, raccogliendo frettolosamente tutto ciò che appartenesse ad Ade.
Misi tutto in un sacchetto, poi afferrai il guinzaglio del mio cane e lo accompagnai fino alla porta, dove vidi una scena assolutamente esilarante.Faith aveva le mani incrociate al petto e squadrava il mio ragazzo come se avesse voluto rompergli le costole e la spina dorsale.
Felix, invece, si ergeva in tutta la sua altezza davanti a lei, tenendo un sopracciglio alzato e le mani in tasca.
Presi qualche attimo per osservare bene mia sorella: aveva due profonde occhiaie a contornarle gli occhi chiari e, insolitamente, non si era preoccupata di nasconderle con del correttore. I lunghi capelli corvini erano sciolti e leggermente arricciati sulle punte, mentre uno splendido pantalone in pelle le fasciava alla perfezione le gambe magre.
Era arrabbiata, questo era palese, ma c'era dell'altro. Mi rassicurai un po', pensando fosse semplice stanchezza, quando notai una figura maschile dietro di lei.
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Everything you don't know.
RomanceLa vita di Faith, un'adolescente riservata dagli occhi chiari come il ghiaccio che prova a superare i suoi traumi causati da un'infanzia turbolenta e da genitori completamente assenti, viene sconvolta da uno sconosciuto dal buon profumo ad un ballo...