HARRY'S POV
"porca puttana, muoviti Paul" è troppo fottutamente lento.
"Dai! No cazzo dovevi girare a desta!"
"Harry smettila perché ti lascio qua a piedi, ed altro che London Metropolitan University per vedere la tua amata" stronzo.
"Okay, okay, ma muoviti ora."
"mancano cinque minuti, cerca di calmarti"
"Porca fottuta merda, non ci riesco okay?" non risponde ed io sto fottutamente impazzendo. Dopo tre mesi finalmente la rivedo. Non sono psicologicamente pronto. La stringerò forte a me, e la bacerò fino a consumarmi ogni centimetro delle mie labbra.
"Arrivati" Paul mi distrae dai miei pensieri. È?
"cosa?"
"Siamo arrivati" giro la testa alla mia destra e vedo oltre Paul un enorme edificio, scendo dal grande suv seguito da Paul. Il cancello all'entrata è in ferro, ed è aperto, sulla schiera di mattoni che circonda l'edificio c'è un cartello in acciaio con su inciso "London Metropolitan University" porca fottuta merda, è immenso sto posto. Nel cortile ci sono parecchi alunni, pausa forse, fatto sta che non ho la minima idea di dove iniziare a cercare Ellie. È bello il fatto che nessuno mi ha ancora riconosciuto, ma forse ho parlato troppo presto. Una ragazza dai capelli neri si sta avvicinando a me e Paul da bravo uomo e manager che è mi sta praticamente trascinando all'entrata di questa scuola, ma non ha capito che dalle fans non si sfugge.
"Ciao! Sei Harry Styles?" Chiede la nera con voce stridula.
"Si, credo proprio di essere io" rispondo scherzando. Emette una risatina che al solo suono fa rabbrividire, vorrei dirle di tapparsi quella bocca ma dopotutto è una mia fan, non mi permetterei mai.
"Possiamo fare una foto?"
"Certo, Paul va avanti ti raggiungo tra due minuti" Rispondo a lei e a Paul che stava già iniziando a innervosirsi, sto iniziando a pensare che forse è Paul che vuole vedere Ellie. Finisce di fare la foto e mi ringrazia mettendo poi il suo iphone nella tasca anteriore dei suoi jeans.
"Che cosa ci fai alla London Metropolitan University Harry?" chiese seguendomi mentre raggiungevo Paul.
"Sono qui per vedere una persona" Rispondo senza darle troppe spiegazioni
"Oh, sai ora che ci penso anche alla mia compagna di stanza piace la musica che fate. Ma è così noiosa, non fa altro che ascoltare sempre e solo voi, poi è una all'antica, si veste come una sguattera, e punto in più è orribile di faccia, sembra sfigurata" ride.
"è strano vedere due universitarie che ascoltano la nostra musica, però è una nostra fan anche lei perciò mi piace, non è carino il modo in cui parli di lei, se proprio non ti piace fatti cambiare di stanza, non renderebbe facili le cose?" le chiedo, strano ma vero sono curioso di conoscere questa ragazza "antica" come viene definita dalla nera affianco a me.
"nah, non credo, è sempre in mezzo ai piedi pure a lezione" sbuffa.
"voglio conoscerla, pensi di potermela presentare un giorno?" le chiedo con un sorrisetto curioso. La vidi sbiancare subito... c'è qualcosa che non quadra qua...
"certo!" una risatina isterica "ora proprio devo andare ci si vede Harry" aggiunge, allontanandosi. La saluto e mi dirigo verso Paul. Penso abbia parlato con una specie di vicepreside non lo so, che ci ha comunicato che Ellie è a lezione di matematica ora, momento perfetto per salvarla da una tortura del genere. Dopo averci detto corridoio e classe dell'aula di matematica ci incamminiamo verso quest'ultima. Penso che parecchie persone ora mi abbiano riconosciuto, ma da universitari, non ascoltano la nostra musica. Meglio così, vuol dire che potrò venire qui quando voglio senza dover essere assalito dai fans. Arriviamo davanti all'aula e cazzo non ho nemmeno il coraggio di aprire questa porta.
"Vuoi che entro prima io?" chiede Paul. Annuisco assecondandolo, e dopo aver dato tre colpi sulla porta la apre rivelandosi alla classe, io sono dietro di lui all'oscuro ancora della vista degli alunni.
"Paul?" sento la sua voce sorpresa anche da qua.
"Ciao principessa, scusi professoressa, avrei bisogno un momento di Ellie Anderson" risponde Paul indicando la ragazza in ultima fila, oh al diavolo! Non ce la faccio più, supero Paul ed entro nell'aula.
"oddio" sento Ellie sussultare portandosi le mani alla bocca e allontanandosi con la sedia dal banco mentre camminavo verso lei sorridendole. Due minuti dopo è tra le mie braccia. E cazzo non penso più niente, solo al suo sorriso, al suo profumo, a lei.
ELLIE'S POV
Matematica.
Esiste qualcosa di più noioso? Ma a salvarmi ovviamente c'è Alison. Per la prima volta nella mia vita mi siedo in ultima fila. Alison mi ha ricattata, ha detto che se mi mettevo con lei in ultima fila, traduzione: non stare attente e scherzare tutto il tempo, mi avrebbe accompagnata al centro commerciale più vicino usando la sua macchina senza dover avere bisogno dei mezzi. Cosa potevo risponderle? La professoressa Davies però, scrutò attentamente ogni passo che facevo, dopo essere entrata in ritardo il primo giorno, e poi averle risposto in modo formale riguardo le attività che svolge un architetto, penso che voglia capire che persona sono. Per questo motivo il piano di Alison di scherzare tutta l'ora fallì. Stavo copiando un'espressione scritta da Mark, un mio compagno di classe, quando tre colpi alla porta distrassero tutti. La persona dall'altro lato della porta non aspettò una risposta dalla professoressa Davies, spalancando la porta e mostrando la sua grossa figura.
"Paul?" non pensavo di averlo detto ad alta voce.
"ciao principessa" rispose facendomi un occhiolino per poi continuare "scusi professoressa, avrei bisogno un momento di Ellie Anderson" la signora Davies stava per rispondere quando un'altra persona entrò nell'aula.
Tutto attorno a me si bloccò. Non poteva essere qui, non poteva essere vero. Dopo tre mesi, tre mesi a sognarlo la notte, tre mesi a sognare di stare fra le sue forti braccia, tre mesi a pensare a che storia assurda era questa. Non ci pensai due volte e mi catapultai tra le sue braccia. Il suo profumo, la sua pelle, i suoi capelli, i suoi occhi, lui. È qualcosa a cui non posso più fare a meno, è entrato nella mia vita cinque anni fa, e diamine non ne è mai uscito da allora. E penso che mai ne uscirà.
"Ragazzi dai andiamo" Paul fa sciogliere il nostro abbraccio e tutta la classe ha gli occhi puntati su di noi. Un leggero rossore inizia a diffondersi sulle mie guance ed Harry lo nota, mi fa un piccolo sorriso facendo spuntare quelle due fossette ai lati della bocca. Prendo il mio zaino e i libri appoggiati sul banco, lanciando un'occhiatina ad Alison per vederla sorridere in modo malizioso verso me, ed a questo punto il leggero rossore diventa ancor più pronunciato, sicura di poter sembrare un pomodoro.
"oh ma smettila" le lancio un'occhiataccia
"ma io non ho fatto proprio niente" risponde espandendo il suo sorriso. Mi sussurra qualcosa tipo "divertitevi" e da brava amica le sbatto il libro di matematica in testa. La sento imprecare e dirmi di tutto e di più, ma mi allontano abbastanza in fretta dal sentire altro.
"Mi scusi signora Davies, arrivederci" ricambia con un sorriso. Strano. Sarà stato Harry con la sua bellezza a farla acconsentire per farmi andare fuori dall'aula a metà lezione. Saliamo sul suv di Paul e in venti minuti circa siamo a casa di Harry, una delle tante case di Harry. Paul ci lascia lì, e se ne va con un sorrisetto. Harry gli fa il dito medio ed alza gli occhi al cielo, facendo in modo che una leggera risatina si imposessi di me.
"Come hai fatto a venire al college e farmi uscire così, come se nulla fosse?" gli chiesi.
"hey! Io sono Harry Styles baby, posso fare tutto quello che voglio" risponde togliendomi la giacca. Giusto, può fare tutto quello che vuole. Rilasciai una leggera risata, e piano piano mi spinse sul letto fino a farmi stendere affianco a lui.
"non posso crederci di averti qua finalmente, mi sei mancato tantissimo" dico accoccolandomi al suo petto.
"anche tu piccola, non sai quanto"
Non abbiamo mai parlato dell'essere fidanzati. Si, proviamo emozioni reciproche, ma non le abbiamo mai dette apertamente. Ci siamo scambiati dei "ti amo" a Torino, ma nessuno dei due ha mai detto se erano veri o finti. E adesso, adesso ho paura, perché sento che piano piano mi sto innamorando di lui di nuovo; o forse, mi sto innamorando di lui per la prima volta.
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HOLD ME
Fanfiction"Dovevo stare lontana da lui, dovevo stare lontana da quell'amore impossibile, dovevo farmelo passare, non avevo altra scelta, ma non ci sono riuscita. Aveva detto: "Sono solo cresciuto, non sono cambiato" e forse aveva ragione, ero stata io a cambi...