CAPITOLO 19

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Un anno dopo

ELLIE'S POV

È il 25 giugno, sto facendo le valigie per andare da mio padre a Londra, ma questa volta, per sempre.
Questo è stato un'anno decisamente orribile. Nella nuova scuola non mi sono trovata bene, i miei compagni hanno iniziato da subito a prendermi in giro, e neanch'io so per cosa. Matthew non è più tornato, e si è trasferito definitivamente in America. Jess non si è fatta sentire nemmeno una volta, neanche un messaggio d'auguri per il mio compleanno, e a proposito di compleanno, è stato il peggior compleanno della mia vita, non c'era nessuno, non ho avuto neanche una torta, e mia madre, per la prima volta., se ne è dimenticata. Ha iniziato a bere e ubriacarsi a gennaio, quando le ho detto che avrei voluto trasferirmi a Londra. Gli unici che si ricordarono del mio compleanno furono mio padre, Chad, e Bryan. Mio padre si limitò ad un messaggio, Chad mi spedì un maglione con scritto "LOVE" e un biglietto d'auguri. E Bryan è stato quello che mi ha fatto il regalo migliore, è venuto a scuola con una cornice con dentro una nostra foto di quando eravamo piccoli, e affianco una foto scattata ad inizio dicembre, e mi diede una lettera la quale mi fece anche piangere. È stato molto dolce da parte sua...non per questo siamo tornati migliori amici, non ha mai smesso di amarmi, e me l'ha detto anche lui, ma il problema, è che io amo ancora Harry, e lui lo sa. A distanza di un anno, a distanza di chissà quanti chilometri, lo amo ancora. Ho ancora il suo sorriso stampato nella mia mente, e le sue labbra morbide anche. Dopo quel giorno mi chiamò e mi mandò molti messaggi, ma fui così dannatamente vigliacca da non rispondergli, quando provai a chiamarlo in pieno inverno, la segreteria disse che il numero era inesistente, ciò significava che aveva cambiato numero, ed io non avevo nessun modo per contattarlo. Mi manca tremendamente.
Mi manca Harry.
Credo che l'unica cosa bella di quest'anno sia stato il matrimonio di mio fratello e Sofia, lei era bellissima, con quell'abito bianco...era favolosa, e poi...Bhe, a gennaio è nato il piccolo Roberto, alla fine è un bel maschietto, cresce a vista d'occhio, e mi dispiacerà molto non poterlo vedere più ma solo a Natale e nelle feste da quando sarò a Londra, ho davvero un bel nipotino, sembra un bambolotto.

Tra qualche minuto dovrebbe arrivare Bryan, domani mi accompagneranno lui e suo padre all'aeroporto, mia madre non è nelle condizioni adatte, lavora ancora al ristorante fermata Crocetta, e quando torna la sera a Brenta è il più delle volte ubriaca.
Ho chiamato Josh parlandogli della situazione di mamma e ha detto che farà il possibile per passare del tempo con lei e farla smettere di bere, e non posso essergli più grata.

Come promesso Bryan arriva dopo dieci minuti dalla nostra telefonata.

"Ciao splendore" mi dice dandomi un piccolo bacio sulla guancia

"Ciao Bryan" rispondo ricambiando il bacio e facendolo entrare, mamma è al lavoro, e abbiamo la casa tutta per noi ancora per qualche ora

"Mi aiuti a finire la valigia?" Gli chiedo mentre entravamo in camera mia e gli indico la grossa valigia sul letto

"Certo tesoro" adoro questo ragazzo, sul serio, mi è mancato da morire, e ora che non sarò più qui mi mancherà ancor di più.

HOLD MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora