Ormai la donna era sfinita, ma continuava a correre con la consapevolezza che se si fosse fermata per lei sarebbe finita. Le mancava poco per raggiungere il punto dove le avevano detto che sarebbe stata al sicuro e lo vedeva in lontananza. I suoi inseguitori erano sempre più vicini, sembrava che non si stancassero mai.
Vide che lui era già arrivato e le faceva segno di correre più veloce. La donna cercò di ignorare le gambe pesanti e tenne duro stringendo i denti tanto da farsi male da sola.
Doveva farlo per lui così che finalmente avrebbero potuto stare insieme. Essere una famiglia.
Ripensò al bambino che aveva partorito solo da qualche giorno e che per il suo bene l'aveva dovuto abbandonare senza nemmeno averlo visto. Non sapeva neanche se era un maschio o una femmina, non gli avevano dato nemmeno un nome. Aumentò il passo concentrandosi su quello: se fosse riuscita a scappare lo avrebbe rivisto e non se ne sarebbe più separata. Nessuno avrebbe più fatto loro del male.Dall'altra parte l'uomo pregava silenziosamente affinché si potesse salvare almeno lei, sarebbe stato pronto a precipitarsi contro quelli che la stavano inseguendo ma la barriera che li aveva tenuti separati per così tanto tempo lo stava ostacolando. Avrebbe dovuto cavarsela da sola . Conoscendola sapeva che ne era in grado, era la persona più coraggiosa che avesse mai conosciuto.
"PRENDETELO!" Gridò uno di quelli che stava inseguendo lui, erano riusciti a raggiungerlo.
Allungò una mano e la tenne premuta contro la barriera ignorando il dolore che gli provocava. Quando lei lo ebbe raggiunto fece lo stesso.
Percepì un calore diffondersi nelle sue vene, come se stesse andando a fuoco. Ce l'avevano quasi fatta. Gli uomini erano riusciti a raggiungerli."Più in fretta" pensò l'uomo.
Provarono a separarli con il solo risultato di essere rispediti a massima velocità contro un albero.
Questa volta però erano preparati. Uno degli inseguitori incappucciati dal lato di lei tirò fuori dalla tasca una boccetta con un liquido nero e la lanciò contro la barriera.
Si aprì un varco che inghiottì l'uomo e la donna.Vennero circondati dal buio più totale. L'unica cosa che gli ricordava di essere vivo era la stretta di lei alla mano. Mancava pochissimo, gli sarebbe bastato solo qualche altro secondo in più. Adesso erano prigionieri per sempre, ma almeno erano insieme.
"Dovevo correre più veloce, è colpa mia!" Gemette la donna
La abbracciò "Riuscirà a cavarsela, dopotutto é sempre nostro figlio o nostra figlia"
La donna tirò sù con il naso "Hai ragione"
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Atlas
Fantasy~ Noi non siamo come gli altri...Lucy, tu sei una di noi ~ A volte la propria vita può cambiare radicalmente con una sola decisone. Un secondo prima ci si sente normali e subito dopo il proprio piccolo mondo viene stravolto. Perché una volta scopert...