19. Libri

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La cioccolata calda è una delle poche cose capace di rilassarmi davvero. La bevo a piccoli sorsi mentre cerco di leggere un libro. Ho paura che possa succedere di nuovo, di essere tradita di nuovo e di dover scappare. Mi continuo a ripetere che lui è diverso. Non mi pento di quello che è successo ieri sera, ho solo paura di essere ferita ancora.

"Buongiorno" sento alle mie spalle

Connor entra in cucina sbadigliando e con i capelli castano chiaro tutti spettinati. Sorrido e per nasconderlo bevo un altro sorso.

"Sono le dieci passate e poi dici a me che sono pigro!" lo prende in giro Charlie

"Si, ma tu ieri non hai lavorato fino a tardi"

Oggi è il nostro turno di rimanere a casa a poltrire, May ha preso il mio posto in negozio e Lewis si occupa ancora delle consegne. Credo che voglia sentirsi utile in qualche modo.

Connor si siede vicino a me e prende un cornetto alla crema con falsa noncuranza, però noto che con la coda dell'occhio mi osserva.

Buongiorno Lucy, dormito bene?

Sorrido. Non succederà di nuovo, ne sono sicura. Con James era diverso, era come se ogni muscolo del mio corpo mi dicesse che stavo facendo la cosa sbagliata ma con lui é semplicemente stupendo.

Si, tu?

Benissimo

"Tua zia ha trovato un lavoro anche a me e a Clary" dice Charlie

Mi sembrava strano che li lasciasse divertire per così tanto tempo. Quella donna non risparmia neanche due ragazzini di dieci anni...pardon, undici anni.

"Ci dobbiamo occupare dei cani della vicina, usciamo adesso" continua

"Okay, a dopo. Fa attenzione a Blackout, il cane nero, si diverte a sbavare le scarpe" dico.

Quando sentiamo la porta chiudersi mi giro verso Connor e le nostre mani si allacciano sotto il tavolo, sorrido di nuovo.

"Ti voglio far vedere il mio posto preferito qui in città..." gli dico

"Va bene, vado a prepararmi"

Ma rimane lo stesso seduto a tenermi la mano e a sorridermi. Mi accorgo di essere incantata e mi sento diventare tutta rossa. Lui se ne accorge e mi da un bacio sulla guancia prima di andare a preparasi. Rimango come una scena a fissare il libro che stavo leggendo.

Giusto per cambiare mi metto dei pantaloni neri e una maglietta viola scuro, i capelli li lascio lisci. I miei occhi oggi sono di un verde foresta, per la prima volta guardandoli mi viene da ridere. Devo essere stata contagiata da una di quelle malattie gravissime, si si, è così.

"Avrei dovuto immaginare che il tuo posto preferito fosse una libreria" dice quando siamo davanti a Life in a Book.

"Vieni"

Ho sempre amato questa libreria, ho sempre trovato qualcosa di magico nei libri.
Ogni fiore ha un proprio colore e un profumo differente, é lo stesso per i libri: ciascuno di loro ha un odore particolare che, per gli amanti della lettura come me, è un dettaglio molto rilevante.

Qui ho sempre trovato un posto sicuro, lontano da tutti quelli che mi davano fastidio. È successo tutto per caso; un pomeriggio ero scappata da scuola dopo che una bambina mi aveva lanciato addosso delle matite dicendo che ero un mostro, avevo trovato la libreria aperta e mi ero infilata dentro.

"Vedo che sei tornata, Lucy"

Il signor Johnatan è il proprietario, un vecchietto simpatico con dei capelli bianchi e gli occhi grigi vispi. É stato lui a regalarmi il mio primo libro.

"Salve"

"Non mi presenta il suo amico?" chiede

Mi accorgo di tenere Connor per mano. "Lui è Connor"

Ci esamina con sguardo attento e poi ci sorride "Credo che troverete interessante il reparto blu"

"Ma non esiste nessun reparto blu" ribatto

"Farfalle e Insetti" mormora e sparisce dietro la sua scrivania.

Connor mi guarda con aria confusa, ma non ci sto capendo molto più di lui.

Il libro che ha detto, non ha nulla di speciale. Si trova nella sezione verde, non blu. Deve essersi confuso dopotutto è vecchio, ma non riesco a capire come faccia a credere che un libro del genere ci interessi.

Connor lo sfila e si apre un passaggio segreto.

"Che forza!" esclamo "Perché non l'ho mai trovato?!"

"Forse non hai fatto fruttare la tua passione per le farfalle"

Al centro della nuova stanza c'è un tavolo con una teiera fumante e due tazze. A destra c'è una poltrona di velluto blu e a sinistra ci sono una decina di libri polverosi dall'aria molto, molto antica.

Il passaggio si richiude alle nostre spalle facendomi sobbalzare.

"Non siamo chiusi dentro, si riesce ad aprire" mi tranquillizza Connor.

Mi chiedo come ha fatto a passarmi per la testa anche solo per un secondo l'idea che lui mi potesse tradire e ferire. Ricambio il suo sorriso prima di correre ad osservare tutti quei libri. Mi sento come quando ero bambina e mi mettevo a sfogliare tutti libri con la speranza di trovare una mappa dei pirati o qualcosa del genere.

Prendiamo un libro polveroso a testa e ci sediamo, lasciando raffreddare il tè.

"Connor, ho trovato una cosa" dico con la voce incrinata

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