21. Notte

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È la decisione giusta mi devo continuare a ripetere e alla fine mi convinco, più o meno. La verità è che ogni passo che mi avvicino al castello mi procura una fitta al cuore. Le cose potrebbero mettersi male, davvero male. Potrei perdere Connor, Charlie e tutti gli altri, però almeno ne sarà valsa la pena.

Ormai sono arrivata davanti al portone. Sono indecisa su cosa fare: potrei bussare come una persona normale o irrompere dentro. Devo attirare l'attenzione penso.
Mi torna in mente la sera del ballo. Quello di cui ho bisogno è un'entrata di scena.

Spalanco il portone e mi dirigo a passo sicuro verso la sala da pranzo. Se i miei calcoli sono giusti, ora loro sono proprio lì a mangiare.

"Da quanto tempo!" esclamo irrompendo nel bel mezzo della loro cena.

Mi guardano tutti stupiti, davvero non se lo aspettavano. A Giselle va di traverso un pezzo di pane e Camille si ferma con la forchetta a mezz'aria. L'unico che non sembra particolarmente colpito è James, sul cui volto è comparso un sorriso beffardo.

"Che cosa ci fai tu qui?" chiede Giselle acida.

Credo che sia ancora arrabbiata per averla imbavagliata. Non mi pento neanche un secondo di quello che ho fatto.

"Ho scoperto delle Grandi Energie. Loro hanno detto che non era importante se non ero come loro. Ma invece lo è, perché loro non riescono proprio a capirmi. Io appartengo alla Luna"

Giselle mi squadra con occhi gelidi, lei sarà quella più difficile da ingannare. Male che vada potrei sempre imbavagliarla una seconda volta.

"D'accordo" dice Alyx "Ma sappi che non potrai più tornare da loro"

"Tanti meglio" dico e faccio una fatica assurda per non farle sentire quanto questa decisione mi pesi.

Saluto tutti fingendo naturalezza e me ne torno nella camera che dividevo con May.
È strano vedere il suo letto vuoto. Mi butto sul letto e mi metto a fissare il soffitto.

Io sto bene dico

Charlie e tua zia ce l'hanno con me perché tu ho lasciato andare risponde Non avrei dovuto lasciartelo fare

Lo avrei fatto comunque, lo sai

La nostra "Chat Telepatica" viene interrotta da qualcuno che bussa alla mia porta.
Vado ad aprire e mi trovo faccia a faccia con James. Con lui di sicuro non riuscirò a fingere indifferenza, non sarebbe comunque naturale dopo quello che mi ha fatto.

"Sapevo che saresti tornata..." inizia lui

Nella mia mente inizia a lavorare su tutti i modi possibili per picchiarlo.

"Ah sì?!" dico incrociando le braccia.

Sono consapevole di non riuscire a nascondere la rabbia nei suoi confronti, ma non mi importa. Voglio solo togliergli dalla faccia quel sorriso di vittoria.
Mi accarezza la guancia e io gli tiro una sberla sulla mano. Ci metterò di più ad ottenere le informazioni di cui ho bisogno ma non permetterò che mi tocchi ancora.

Lui ride. "Avanti Lucy, non dirmi che sei arrabbiata con me"

"Certo che si! Mi avresti consegnata a Loro!"

"Oh, no. Tu sei una di noi, dovevo solo assicurarmi che stessi bene e che i tuoi ex amici non ti mettessero strane idee in testa"

"Sono qui perché so pensare con la mia mente, perché io decido che voglio stare qui"

Dopodiché gli sbatto la porta in faccia, sperando che si sia rotto in naso. Ma non credo di essere così fortunata.
Afferro un cuscino e lo tiro contro il muro per la frustrazione.
Ci sarebbe stata solo una persona disposta a dirmi dei miei genitori ed è James, ora dovrò conquistarmi la fiducia degli altri.

Credo che ci vorrà del tempo...non so se riuscirò a rivederti tanto presto

Lucy...

Buonanotte Connor

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