29. Forza

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"Aspetta"

Mi giro e vedo il ragazzo del negozio che mi viene incontro. Forse la signora soffriva di qualche disturbo della personalità e lo ha mandato a farsi dare i soldi, avrebbe tutto molto più senso.

Ormai si è fermato davanti a me, ma sembra non sapere cosa dire.

"Mi chiamo Connor" dice alla fine. Mi guarda come se stesse aspettando una qualche mia reazione "Tu mi hai già visto da qualche parte?"

"No" rispondo confusa. Non mi ricordo di averlo mai visto però lui sembra conoscere me.

Sul suo volto compare subito un'espressione di profonda delusione e tristezza. Magari è un ragazzo della Westover e mi ha visto al ballo.
Il ballo. Non mi ricordo molto. Di sicuro devo aver mangiato qualcosa e essermene andata in camera quando la Kost non mi fissava ormai più.

"ATLAS!" gracchia una voce. La signora Kost. "VIENI QUI"

Mi giro verso il ragazzo. Ora che ci penso ha un'aria familiare. Iniziano a cadere tante piccole goccioline di pioggia. Strano. Fino a un secondo fa c'era il sole. E poi improvvisamente in giro non c'è anima viva. Il bambino del gabbiano si avvicina al ragazzo e quando mi vide spalanca la bocca per gridare qualcosa, ma l'altro lo ferma.

La signora Kost mi afferra un braccio. Solo che adesso indossa un cappuccio nero e le sue mani terminano ad artiglio.

"Ma che diamine..." sbotto sempre più confusa.

"Tu vieni con me" dice, anche la sua voce suona diversa.

La mia collana emette un bagliore e la mia professoressa mi lascia andare gridando e temendosi la mano.

In cielo si sento il rombo di un tuono e un fulmine cade vicino alla fontana al centro della piazza. Lasciando un solco grande quanto un piede.

Mi allontano il più possibile dalla mia professoressa finché non raggiungo Connor e il bambino.

"Voi scappate" dice il ragazzo.

Senza nemmeno darci il tempo di ribattere si è messo a correre contro la signora Kost.

Il bambino mi tira per una mano "Dobbiamo andare Lucy!"

La signora Kost colpisce Connor con un fulmine. Grido. Poi un altro fulmine colpisce il bambino che cade a terra vicino a me.

Io non riesco a muovermi. C'è qualcosa che mi sta sfuggendo. Guardo il ragazzino. Io non gli ho mai detto il mio nome e il ragazzo sembrava che mi conoscesse davvero. Infine sposto lo sguardo alle nubi temporalesche.

Fidati dei nostri poteri

Chiudo gli occhi e li riapro, invasa da una forza potentissima. La collana riprende a brillare, questa volta con più intensità. Guardo con odio quel mostro.

"Stupida ragazzina" mormora, però nella sua voce riconosco una traccia di paura.

Un fulmine si concentra nella sua mano e lo indirizza verso di me.

"NO! LUCY!" urla Connor che sembra essersi ripreso.

Sono pietrificata dal terrore e non penso nemmeno di spostarmi. Il fulmine mi colpisce ma sento solo un dolore superficiale, niente di che.
Senza sapere il perché, alzo una mano verso il cielo facendolo tuonare e una scarica di elettricità crepita tra le mie mani. La concentro sulla Kost e la rilascio.

Una goccia di pioggia mi scivola sulla schiena, facendomi tornare in me.
Dove un secondo prima c'era la Kost adesso c'è solo un mucchietto di cenere. Mi inginocchio e appoggio la testa di Charlie sulle mie ginocchia.

"Dimmi che sei vivo...avanti fratellino" mormoro accarezzandogli i ricci.

Riapre gli occhi e mi sorride "Ciao sorella"

Lo abbraccio forte e lo sento tirare su con il naso. Lo aiuto ad alzarsi e guardo Connor che per tutto il tempo era rimasto in silenzio a fissarci con un accenno di sorriso sulle labbra.

Gli corro incontro e lo abbraccio, per poco non lo butto a terra. Inizio a singhiozzare contro la sua spalla mentre lacrime di felicità mi rigano il volto.

"Pensavo che non ti avrei mai più rivisto" sussurro

Mi stringe ancora più forte "Pensavo di averti perso"

Lo bacio anche se sento Charlie scoppiare a ridere.

"Adesso ti ricordi di me?" chiede

Annuisco contro la sua spalla "Si, mi ricordo di te"

Mi sembrano passati secoli dall'ultima volta che l'ho visto. Adesso sono sicurissima che non si tratti di un sogno.

"Torniamo a casa" dico "Credo che avrete molto di cui parlarmi e lo stesso vale per me"

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