14. Labirinto

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Questa volta il labirinto non è come quello del gioco per bambini, dove per trovare l'uscita bastava passare sotto.
É un complicato intreccio di alberi che si chiudono sopra le nostre teste lasciando filtrare solo qualche raggio di luna. A tratti si aprono per mostrare altri percorsi e che potrebbero benissimo nascondere trappole mortali. Un paio di volte dobbiamo saltare per evitare una buca profonda e un'altra volta rischiamo che la nostra testa si stacchi dal resto del corpo. Tutto normale insomma, ci mancano solo i Dolenti e siamo al completo.

Io e May andiamo un po' a caso. Stiamo camminando da un'ora almeno, anche se credo che qui il tempo scorra in modo diverso.

May ha acceso un piccolo sole nella sua mano, ma continua a tremare e non credo sia per il freddo. Io ho recuperato il mio aspetto normale, non sono riuscita a tornare nei miei vestiti ma ho riavuto le mie scarpe.

"Parlami di qualcosa" dice May "Ho bisogno di distrarmi"

"Okay, posso parlarti di una cosa qualsiasi?"

"No, parlami di cos'è successo tra te e James, sembri importante per lui"

Sbuffo "Non abbastanza visto che ci voleva consegnare a Loro."

Le racconto lo stesso di ieri. Della torta, del ballo e anche del bacio. Mi sembra strano parlare di qualcuno di questi argomenti da ragazze.

"Mi ha mentito e se lo incontro di nuovo lo faccio fuori" concludo

"Perché lo hanno fatto? Siamo uguali, dovremmo aiutarci a vicenda!"

Ripenso a quello che ha detto. È molto più simile a noi che a loro.

"Non lo so" rispondo "Forse però non basta essere simili"

A un certo punto smettiamo di parlare, mi si è seccata tutta la gola. Ho le vertigini e vedo girare tutto. Iniziano a venirmi i crampi allo stomaco per la fame e ho i brividi di freddo, ma allo stesso tempo sono sudatissima.

Ho perso il conto delle volte che ci siamo dovute fermare a riposare, non so più neanche quanto tempo è passato. L'unica cosa che rimane vivida é la luce di May, continua a illuminare il nostro cammino anche se ormai avanziamo lente.

May ondeggia troppo e cade a terra facendo spegnere la luce. La riaccende subito senza neanche tirarsi su. Così da vicino riesco a vedere meglio il suo viso e a capire quanto davvero sia stanca.

"Possiamo anche avanzare al buio" dico aiutandola ad alzarsi. In realtà so che senza luce la percentuale di morte si alza.

"No, ce la faccio"

"Ti sta prosciugando tutte le forze"

Leggo nei suoi occhi la paura mista alla forza di volontà. Continua ad avanzare solo grazie a quest'ultima.

"Hai paura del buio" dico

"Una specie, ho paura di quello che nasconde. Ho paura di non essere abbastanza forte per affrontarlo." si stringe nelle spalle "È come se avessi paura che la paura possa distruggermi e che la mia luce è l'unica cosa che indica la mia forza"

"Sento che ci siamo quasi" mormoro

"Okay"

"Manca poco" ripeto più che altro a me stessa.

Il labirinto inizia a procurarmi delle visioni o forse dei ricordi, non riesco più a distinguere le cose che ho immaginato dalle cose realmente accadute.

Partono dal mio primo giorno al Lexus. Ero riuscita a farmi un'amica, pensavo che lo sarebbe rimasta anche il giorno dopo. Invece è stata la prima a chiamarmi strega.
Sarah era quella che quando la incrociavo nei corridoi si metteva a bisbigliare con le sue amiche mostro.

La Kost che mi metteva in punizione anche se solo starnutivo o respiravo. Mi faceva pulire tutta l'aula.

La volta in cui ho capito che non sarei mai riuscita a trovare un posto in cui sentirmi davvero me stessa.

La prima volta che ho incontrato Connor e May, quando siamo scappati mi sono sentita libera.

Charlie che chiede il mio aiuto per una questione di cuore, perché si era fidato di me fin da subito. A lui avevo detto che sarei stata come una sorella, sono contenta che non ci sia lui qui.

A James che mi fa ballare e mi sorride. Tu mi piaci. Aveva già progettato tutto, mi ha mentito. Ripenso al modo in cui aveva mandato via Zack, mi considerava come qualcosa già suo. Anche ora lui da per scontato che io tornerò da loro, é convinto che io appartenga a loro.

Si sbaglia, io appartengo solo a me stessa.

Questa è la mia unica certezza ora. Qualsiasi cosa succede non permetterò a nessuno di influenzare le mie scelte, non sarò più uno strumento. Da ora sarò solo Lucy Atlas.
È come se questi pensieri fossero la mia luce, grazie a loro avanzo in questo labirinto senza fine.

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