5. Poteri

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"Mi stavo quasi dimenticando... hai domande da fare rispetto al sogno di ieri?" mi chiede Lewis.

"In realtà non ho capito quasi nulla" ammetto

"È un concetto piuttosto difficile, a te l'onore Connor." dice Lewis.

Connor inizia a spiegare "Ok allora...Un tempo in un mondo parallelo, c'erano due fratelli che erano nipoti di un re. Il re ricevette in dono la magia. Con lui i suoi più fidati consiglieri e i loro discendenti. Quindi i due fratelli erano due stregoni. Governavano con saggezza su quel mondo dove regnava la pace. Un giorno però litigarono talmente tanto da creare un muro tra loro. Quelli che appoggiavano il maggiore si ritrovarono nella parte a destra e gli altri a sinistra. Una donna riuscì a tenere un piccolo buco, sacrificando la sua vita. Divenne così uno spirito. Passarono secoli, ormai nessuno sapeva più l'esistenza dell'altra parte se non i discendenti dei fratelli. La leggenda dice che ogni tanto la donna spirito faccia riaprire il passaggio per permettere di trovare il vero amore."

Sembra una fiaba, ma combacia perfettamente con il sogno di ieri.

"Dov'é finito il bambino? E i genitori?" chiedo.

Connor guarda Lewis che annuisce. "Quando nasce un bambino del lato destro, quello ha un marchio. Una stella nera. Quelli del lato sinistro hanno una stella vuota. Ma se nasce un bambino da genitori di due lati diversi allora non ha marchio. Verrebbe subito scoperto. Così i genitori lo affidano alla donna spirito che lo porta in questo mondo. I genitori però vengono sempre scoperti e imprigionati nel Limbo. I discendenti mandarono qualcuno in quel mondo per trovare i bambini. Come la tua professoressa"

Prima che il mio cervello possa finire di elaborare tutto interviene Lewis "Tu sei una di quei bambini Lucy, una di noi. Anticamente quelli come noi li chiamavano maghi o...streghe."

Così alla fine sono davvero una strega. Dopotutto quelle sceme avevano ragione, sempre che non mi stiano raccontando cavolate. Ovviamente aveva detto la Kost, lo sapeva ma non ne era certa.

"Ognuno di noi sa fare qualcosa" continua Lewis.

Punta un dito verso May "Lei riesce a creare luce e a controllarla"

Verso Connor "Lui attraverso la musica riesce a controllare la mente delle persone"

Charlie "Invece lui riesce a parlare con gli animali"

Indica se stesso " Ho visioni del passato o del futuro nei sogni "

E infine punta il dito verso di me "Tu puoi cambiare colore degli occhi."

Non posso fare a meno di sentirmi delusa. Ovviamente tutti gli altri riescono a fare cose fortissime, e poi ci sono io, che il mio qualcosa è un cambiamento di colore degli occhi che non dipende nemmeno da me.

"Non sono io a decidere il colore degli occhi" confesso.

Connor mi sorride "Ehi, guarda che nessuno qui impara subito. Ci vuole tempo"

"Magari imparerai a cambiare aspetto" dice May

Annuisco poco convinta. Lewis incomincia a tremare in modo strano e poi crolla con la testa nel piatto.

"CHE CAVOLO..."

May fa un cenno con la mano

"Succede quando ha delle visioni" spiega " Ehi, ti va di fare il giro turistico della casa?"

È strano. Dovrei sentirmi confusa, ma credo a quello che dicono e poi qui mi sento davvero a casa. Forse perché ho passato tutta la vita a diffidare dalle persone e a essere evitata, trovare qualcuno che mi consideri da pari è una bella sensazione.

"Certo"

Finisco il cornetto con un morso e mi pulisco con un tovagliolo gli angoli della bocca.

"Vai tu Connor " continua May e per un po' continuano a guardarsi negli occhi. Come se stessero comunicando in silenzio. Forse sanno usare la telepatia. Alla fine Connor si alza

"Va bene, vieni Lucy"

Usciti dalla cucina si chiude la porta alle spalle.

"Scegli una porta" dice. Ne indico una a caso. "Ottima scelta, è la mia preferita"

Sembra di essere entrati in un'altra casa. I mobili sono più moderni e i colori principali sono il bianco e il nero. C'è un televisore al plasma gigante e davanti delle poltroncine in pelle e due pouf. Su una é appoggiato un joystick. In fondo c'é anche uno scaffale con un sacco di film. Appesi alla parete ci sono anche diversi poster di vecchie locandine cinematografiche.

"Questa é la sala cinema o videogiochi"

Poi mi fa vedere lo studio di Lewis e le varie stanza.

In quella di Charlie sono sparsi ovunque pezzettini di lego e immagini di animali. Quella di May è impeccabile, sembra una di quelle camere da catalogo, senza nemmeno un cuscino fuori posto. Il contrario di quella di Connor che ha poster di band musicali appesi alle pareti e un piccolo stereo appoggiato sulla scrivania vicino a un panino al formaggio. Sul comodino c'è una foto di due bambini a un parco giochi. Sono entrambi sporchi di fango, ma sorridono lo stesso.

"Siete tu e May?" chiedo.

Lui prende la foto "Si, quando l'abbiamo fatta eravamo da un mese in una famiglia affidataria, era il giorno del nostro nono compleanno, la settimana dopo siamo tornati in orfanotrofio"

Passa un dito sulla faccia del bambino "Siamo rimasti lì tre anni finché non è venuto Lewis a prenderci. Io e May siamo qui da cinque anni, Charlie da due."

Qualcosa non mi torna " Come ha fatto Lewis a costruire e arredare questo posto? Con che soldi vi mantenete? "

Le domande mi escono a raffica una dopo l'altra.

Connor scoppia a ridere "Non la smetti mai di fare tante domande?" dice come ieri, poi però si fa più serio anche se continua a sorridere " Non lo so come ha fatto, Lewis non ce lo vuole dire. Quanto ai soldi so che c'è un donatore anonimo, ogni mese ci vengono inviati dei soldi e vengono pagate anche le bollette. Non so altro"

Si ferma un attimo "Non è che ti sto dicendo di non fare domande o di stare zitta, è giusto che tu chieda quello di cui hai bisogno sapere" aggiunge. Poi esce dalla stanza borbottando qualcosa tipo "Adesso andiamo"

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