13. Ghiaccio

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La porta si apre e noi facciamo appena in tempo a nasconderci dietro.
Giselle esamina la stanza o meglio, congela mobile per mobile. Io e May la sorprendiamo da dietro e la stordiamo. Non mi sembra gentile, ma dopo quello che ci hanno fatto lo meritano. La imbavagliamo, leghiamo e le mettiamo come guardia il gatto.

Prendo il suo aspetto e con un po' più di fatica riesco anche a scambiarci i vestiti. Era un trucco che sono riuscita a fare da subito, torna comodo quando devo vestirmi, anche se mi toglie un sacco di energie.

"Okay, tu stai al gioco. Fai la parte di quella catturata" dico a May.

Mi guardo allo specchio per controllare che sia davvero la copia esatta di Giselle, giusto per rendere più l'idea arriccio il naso in un'espressione schifata e mi sorprendo di quanto le assomigli. Poi usciamo e afferro May.

Siamo quasi riusciti a raggiungere la porta del giardino quando incontriamo James. É molto più difficile impedirmi di tirargli un pugno che rimanere con questo aspetto.

"Ottimo lavoro!" si congratula

Mi guarda negli occhi e vengo presa dalla paura che potrebbe scoprirci. Ha detto che vedeva come delle immagini, potrebbe capire che sono Lucy. Mi concentro su cose che potrebbero piacere a Giselle come neve, ghiaccio, freddo, vestitini bianchi.

"Lo so" rispondo con la voce di Giselle.

"Dove sono gli altri?" chiede James rivolto a May "Dov'é lei?"

Lei. Lucy, cioè io. Lui punta di nuovo gli occhi su me. Ghiaccio, freddo, neve. Sono la persona più fantastica di questa terra, tutti gli altri sono delle nullità. Let it goo, let it goooo....

"Non capisco perché ti interessi tanto a lei" dico in tono beffardo.

Sul suo volto compare un sorriso e poi scoppia a ridere.

"Io e lei siamo fatti l'uno per l'altra" risponde

Che schifo! Lurido traditore! Potrei vomitare!

"Potresti essere in combutta con lei. Fai il doppio gioco, la stai aiutando a scappare?" insisto.

"E andare con quegli idioti?! Certo che no! Ancora non lo sa, ma é molto più simile a noi che a loro. Si schiererà dalla nostra parte quando capirà"

Riprendo a respirare solo quando lui se ne va. Lascio il braccio a May, che è rimasta tutto il tempo in silenzio e apro la finestra.

In cielo c'è ancora la luna, l'unica cosa rimasta a dare un po' di luce. Il labirinto si vede dalla finestra della sala di musica, non è tanto difficile arrivarci.

Ma se da sopra intimorisce, da vicino é anche peggio. È come se ogni particella del mio corpo mi urlasse di non entrare e di correre via finché sono in tempo.

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