2. Anni dopo...

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Vestiti svolazzanti, scarpe alte, trucchi, splendide acconciature, un fantastico ballo: é un sogno per tutte le ragazze. Tutte tranne me. Il ballo, le altre non fanno che parlarne dall'anno scorso. Non capisco cosa ci sia di tanto entusiasmante, a mio parere é un'idea piuttosto stupida. La nostra preside e il preside di un collegio vicino al nostro, hanno pensato che sarebbe stata una buona idea organizzare un ballo in comune. Il collegio maschile Westover e il nostro femminile Lexus sono sempre stati i migliori in giro da un sacco di anni. I genitori che riescono a permetterselo non esitano a mandare qui i propri figli ed è per questo che sono dei bambocci viziati con la puzza sotto il naso. Io sono qui perché mia zia si é voluta liberare di me, davvero un gesto gentile da parte sua. Mi ha mandato qui per fare una bella figura con le sue amiche non perché le importa di me e non le è mai importato.

Per colpa della mia compagna di stanza, Karen, ora in giro c'é una nube di profumo alla fragola, per non parlare del casino di trucchi che ha lasciato in giro. Sono seduta sul mio letto a osservarla mentre corre da una parte all'altra per cercare i gioielli giusti da abbinare. Purtroppo il ballo é obbligatorio. Avrei preferito starmene in camera o andare in biblioteca a leggere, potrei andarmene a metà ballo ma la Kost, la prof di matematica, mi tiene d'occhio. Finalmente Karen sorride soddisfatta guardandosi allo specchio. Ha scelto delle scarpe con tacco dodici bianche e degli orecchini di perle. Il collegio ha dato ha tutte lo stesso vestitino azzurro corto, ma a lei sta molto più corto che a me, suppongo che lo abbia tagliato.

"Adesso non metterti a fare giravolte e mandare bacini allo specchio perché c'é il rischio che dia di stomaco" dico.

Lei si gira verso di me, guardandomi con sguardo pungente.

" Almeno io ho gusto, tu invece..." indica le mie all star galaxy e fa una faccia schifata.

Lei non mi sopporta e io non sopporto lei, però almeno non ha paura di me o non mi urla dietro "strega" come fanno le altre. Sono nata con questo piccolo difetto agli occhi, ogni giorno diventano di un colore diverso, oggi per esempio sono grigi, ieri erano marroni Secondo le altre della Lexus sono una strega, una ragazza maledetta, un'aliena o un mostro. Non é un problema per me, mi basta rispondere a tono o guardarle in modo minacciose e tutte scappano terrorizzate. Una volta ho pensato di tingermi i capelli da biondi in blu per farle spaventare, solo che non ho trovato nemmeno un barattolino di tinta. Una amica di Karen bussa alla porta, mi guarda spaventata e io mi mordo la lingua per evitare di farle la linguaccia.

"Karen , quelli del Westover sono arrivati, così puoi fare l'entrata di scena che avevamo pensato" dice senza alzare gli occhi

Mi da fastidio che nonostante io sia qui da quando avevo tredici anni e ne siano passati ben tre loro continuino a guardarmi come se le potessi uccidere con la forza del pensiero oppure trasformarle in ranocchi. Quanto vorrei poterlo fare.

"Entrata di scena?!" ripeto e scoppio a ridere. La mia compagna di stanza non si scompone.

"Si Lucy, entrata di scena. E ti conviene non rovinarmela quindi adesso vattene di sotto".

Pronuncia il mio nome come se le fosse costato uno sforzo disumano.

Direi che l'entrata di Karen é piuttosto scenografica: inizia a scendere le scale a rallentatore quando attacca la prima canzone. Molti ragazzi la guardano con la bocca spalancata. Lei continua a scendere con la lentezza di una vecchia lumaca (ci tengo a precisare che non ho nulla contro le lumache) quando la canzone arriva a metà lei finalmente scende l'ultimo gradino e si dirige verso un ragazzo che le sorride come uno stupido. Individuo la Kost che non mi perde di vista un secondo.

Il ballo é ancora più noioso del previsto c'é una gran confusione, tutti sono schiacciati tra di loro per riuscire a restare al centro della pista da ballo. Me ne sto in disparte a sgranocchiare i salatini vicino al tavolo. A un certo punto un tipo con i capelli neri e un sorriso da idiota viene verso da me.

"Ehi, ti va di ballare?" chiede senza togliersi dalla faccia quel sorriso. Prima che possa rispondergli un altro ragazzo lo tira per un braccio e lo allontana

"Cosa ti é saltato in mente?! Zack, quella é la strega" sussurra, ma lo sento lo stesso. Se ne vanno lasciandomi da sola, con un pugno di patatine sbriciolate in mano.

Quella é la strega ha detto il tipo, certo che la voce si sparge in fretta. Mi guardo in giro, la signora Kost non si vede da nessuna parte, posso tornare in camera. Sono a metà strada tra le scale e il tavolino quando sento un'altra canzone oltre a quella del dj. É la canzone che mi cantava la mia tata quando ero piccola e non volevo dormire.

Sembra venire dal corridoio. Senza pensarci cambio direzione. Non sento più la musica della sala da ballo, é come se ci fosse solo quella canzone piena di ricordi. Adesso la sento più forte viene da dietro un porta. Il mio cuore batte all'impazzata. Il pomello é ghiacciato, lo giro piano e entro.
L'unica luce è quella della luna che filtra dalla finestra e illumina l'aula di geografia. C'é un silenzio di tomba. Si sente solo il rumore dei miei passi. Un botto dietro di me, la porta si é chiusa.

"Porca Umbridge" impreco

Da dietro compaiono due sagome scure che si avvicinano. Non li vedo bene ma capisco che sono un ragazzo e una ragazza. Non sono del Lexus o del Westover perché non hanno i vestiti per il ballo. La ragazza accende una torcia, no. Non é una torcia. É una sfera di luce, come un piccolo sole tra le sue mani.

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