Avevo bisogno di aiuto

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G. Non è niente Roberto veramente, ora possiamo andare in camera che sono un po' stanca ?
R. Ti accompagno in camera ma non è finita qua, ti avviso

Mi accompagnò in stanza, non c'era nessuno dei ragazzi che probabilmente erano in campo, ringraziai il mister e successivamente chiusi la porta della stanza. Levai la mia mascheria, sistemai i vestiti e mi buttai sul letto, abbassai gli occhi per guardare il polso e si era gonfiato molto e effettiva mi faceva abbastanza male, io non sono una che subito si lamenta e cerca aiuto perciò pensai che era il caso di avvisare qualcuno se la mattina dopo la situazione sarebbe peggiorata. Sento la voce di Nico e Fede da fuori la porta, inoltre sento uno dei due dire:

N. Chissà se la nana è tornata, possiamo provare a bussare anche se non penso possa aprire in ogni caso, almeno le facciamo sapere che noi siamo qua qualsiasi cosa ha bisogno - dopo un secondo bussarono -
G. Vi ho sentito ragazziii! Sono in camera mia, sono arrivata 40 minuti fa, mi mancate! - lo dissi appoggiando la schiena sulla porta-
N-F. Se vuoi sta sera ci mettiamo qua e parliamo un po' di com'è andato l'esame e la serata
G. State tranquilli e andate a divertivi con gli altri sta sera, parlare con una porta non è il massimo - mentre lo dissi mi alzai da per terra e appoggia la mano sbagliata perciò dissi- AHIA!
F. Nana che succede ? Che hai fatto ?
G. Niente,non è successo niente, ho solo appoggiato male il piede - dico dolorante-
N-F. Sei sicura che vada tutto bene?
G. Si state tranquilli, anzi andate a fare la doccia e poi volate a mangiare, che ne avete bisogno. Ricordatevi che vi voglio bene cicciii
N-F. Anche noi te ne vogliamo, facci sapere se hai bisogno di qualcosa

Sentii i loro passi allontanarsi e io mi rimisi sul letto. Parlando con Roberto decidemmo che era il caso che la mia 'quarantena' la facessi fuori e che quindi mangiassi e vivessi praticamente fuori, in modo da tornare in camera solo per dormire e per non stare sola. I ragazzi li avrei visti in giardino con le dovute distanze come giusto che fosse- La cosa però sarebbe iniziata dal giorno dopo e io accettai. Verso le 21.00 sento la voce di Teo e Berna :
T. La cena è servita - scoppiamo tutti e due a ridere-
G. Grazie mille ragazzi ! Come state ? Tutto bene? Con Vian come va ?
T. Tutto bene, con Vian va alla grande, appena finiscono gli europei affittiamo una casa e andiamo in vacanza insieme per un po'
G. Sono molto felice di sapere che finalmente sei tornato a sorridere. Come siete messi con la partita contro la Turchia ?
T. Grazie Gaia, non vedo l'ora che ti succeda la stessa cosa. Sembrerebbe andare abbastanza bene, tra due giorni partiamo per andare a Roma
G. Lo so, vi guarderò da qua sperando di potervi tornare a vedere dal vivo
BERN. Non vediamo tutti l'ora di sentire il tuo tifo, ora devo andare dagli altri, ci vediamo
G. Ciao Pess, ciao Berna

Apro la porta e mi ritrovo una piccola frittata, dell' insalata, un dolcetto e una mela, decido di mangiare tutto tranne il dolcetto che lascio sulla scrivania, lascio i piatti fuori dalla porta e mi addormento subito. Il mattino dopo mi alzo, mi trovo la colazione fuori dalla porta e inizio a mangiare ma ho una fitta al polso cosi forte che mi fermo totalmente. Il polso era gonfissimo e mi faceva molto male, era arrivato il momento di dire qualcosa a qualcuno anche se comportava il dover raccontare cos'era successo. Andai a vedere gli allenamenti senza farmi vedere, per l'ora di pranzo decisi di chiedere a Roberto se mi poteva portare lui il pranzo fuori nel giardino dato che gli dovevo raccontare una cosa e lui accettò. Appena arriva metto la mascherina e gli mostro il polso:

G. Puoi aiutarmi ? Prometto che ti racconterò tutto però non dire niente a nessuno
R. Rimani qua che chiamo una persona

Rimasi lì, da lontano lo vidi avvicinarsi con qualcuno, quel qualcuno era Dario, che mi guardò sorridendo come per dirmi "Va tutto bene". Mi sedetti sulla sedia , gli mostrai il polso, cercò di toccarlo un paio di volte ma dal mio viso si vide che stavo soffrendo tanto che alla terza volta che cercò di analizzarlo, stavo soffrendo così tanto e Roberto mi prese la mano libera e me la strinse ( con i guanti ovviamente)

D. Gaia, dobbiamo fare una visita più approfondita perchè la situazione è seria, dobbiamo trovare una soluzione al più presto.
G. Va bene- lo dissi abbassando la testa -
D. Allora adesso mi segui e andiamo a fare una radiografia per capire quanto è esteso il problema e da lí capiamo cosa fare
R. Io devo andare se no gli altri capiscono qualcosa e non mi pare il caso
G. Appena torno prometto che ti racconto tutto

Io e Dario andiamo a fare una radiografia e essa illustrava la presenza di una piccola frattura al polso, non troppo estesa o importante, ma c'era. Guardando la situazione in generale Dario decise, insieme ai dottori, di mettermi una sorta di gesso per vedere se tenendolo su una settimana la situazione sarebbe migliorata, mi diede una sorta di cosa per mantenere il polso sollevato, in modo da non appoggiarlo mai. Nel giro di due ore tornai in hotel e cercai di tornare in camera senza farmi notare peccato che non sapevo che l'allenamento dei ragazzi era stato rimandato alle 15.00 ed erano le 14.45. Corsi verso camera mia quando sentì:

Gaia ???

Non mi sarei mai immaginata tutto ciò Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora