Il mio posto felice

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Mancini era stato un po' ambiguo, quando eravamo piccole io Cami eravamo spesso insieme, ma dalle elementari ci allontanammo parecchio per il semplice fatto che avevamo interessi diversi e non eravamo in classe insieme. Mi ricordo solo che mamma mi metteva un maglione abbastanza pesante e un paio di leggings e poi Silvia ci portava da qualche parte. Sicuramente era lontano perchè Io e Cami ci addormentavamo sempre durante il tragitto. Sul momento non ci pensai molto, andai a vedere la partita e poi dopo più o meno 1 oretta, tornai in camera e feci la doccia.  Mi misi un paio di leggings, una maglietta a maniche lunghe leggera gigio chiara anche perchè con il caldo di luglio, non mi pareva il caso di svenire . Nel frattempo mi legai i capelli in una coda e Fede entrò:

F. Come sei bella - mi bacia sulle labbra-
G. Anche tu chicco, però già ti dico che sei in ritardo perchè tu e Nico ci avete messo un sacco a tornare
F. Hai ragione, ci siamo messi a parlare un po' e abbiamo perso la concezione del tempo,, vado a fare la doccia e torno
G. Ti scelgo i vestiti !
F. Va bene amore! - mi urla da sotto la doccia-

Appena esce, si mette la tuta e inizia a lamentarsi del caldo, gli dico che quando avevo parlato con Mancini lui mi aveva detto di mettere qualcosa di lungo perchè non era un posto all'aperto, Fede non mi ascolta e decide di prendere i pantaloncini e metterseli. Bisticciamo un po', non urliamo moltissimo ma a un certo punto, dico cavoli suoi, scendiamo giù dagli altri per cenare e :

R.Eccolo l'ennesimo con i pantaloncini, ma se vi ho detto che è al chiuso
G. Io glil'ho detto Roby ma non mi ascolta
F. Ascolta, non iniziare tu eh, fa caldo
G. Federico, sai che ti dico ? Cavoli tuoi

Prendo il mio cibo e mi metto a mangiare con gli altri, non volava una parola, finito di manigiare salimmo sull'autobus e andammo al posto. Era un capannone enorme, Roberto fu il primo ad entrare seguito da me e tutti gli altri e trovammo un certo Antonio:

A. Allora ragazzi, vi devo dare questi calzini e chiedervi il numero di scarpe
G. ROBY DIMMI CHE NON STAI SCHERZANDO
R. non sto scherzando
G. AHHHHHHHHH!!!!!! - capii subito cos'era.... Una pista da pattinaggio, faccio i salti alti di gioia, dico ad Antonio il mio numero e mi infilo i pattini subito ai piedi -
F. No mister, ci ha portato a pattinare ?
C. Ma io manco riesco a stare in piedi
I. Amico mio, quello manco io
G. DAI RAGAZZI È  SEMPLICE
BERNA. Semplice per te pulce

Sentii una voce stra familiare arrivare dalla fine da infondo il corridoio, la inseguì Fino a quando non la vidi al centro della pista, era lei: Camilla. Penso di non aver mai corso così velocemente sui pattini, ci abbracciammo e iniziammo a girare un po' su noi stesse senza staccarci, non so da quanto tempo non ci vedessimo, probabilmente dai nostri 18esimi compleanni, il mio era stata una cosa piccolina mentre la sua era stata una mega festa bellissima. 

C. Da quanto tempo, ti giuro che anche se non ci sentiamo quasi mai, ti penso sempre
G. Anche io Cami, diciamo che alla fine è normale, abbiamo 2 vite molto frenetiche
C. Però sono tanto felice di rivederti, che dici, facciamo un po' di riscaldamento e poi le  nostre solite cose pazze ?
G. OH SI

Iniziammo a fare un po' di stretching, riscaldamento per le gambe e poi un po' di giri per la pista. Dopo poco arrivarono i ragazzi e lì si che veramente iniziammo a ridere a più non posso. Il primo a entrare fu Fede, appena mise il pattino sul ghiaccio stava per catapultarsi sulla pista perciò lo vado subito ad aiutare.

F. Come fai a usare sti cosi?
G. Amore non è cosi difficile ahahah, è un po' come andare in bici, dopo che ti ricordi come si fa, andrai alla grande
F. Arrivare a capire come funziona
G. Te lo spiego io, dammi le mani
F. Ti faccio cadere e non voglio
G. Chicco, pattino da quando avevo 5 anni, anche se dovessi cadere, direi che non muoio perciò non preoccuparti
F. Te lo dico già ora, se ti faccio cadere scusa, ricordati che ti amo
G. Ti amo anche io ahaha

Non mi sarei mai immaginata tutto ciò Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora