Capitolo 13

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26 giugno 2021
Italia – Austria


"è inutile Stefanelli. Vi avevo imposto una sola regola: dovete dormire in ritiro, così da stare concentrati. Tu cosa hai fatto? Sei uscito. Che poi sei anche stupido, perché il custode me lo ha riferito cinque minuti dopo che sei uscito senza più tornare fino al mattino dopo"

Christian si strinse una mano con l'altra mentre fissava il mister che lo sgridava davanti a tutta la squadra. Sapeva di meritarselo, sapeva di aver trasgredito una delle poche regole che Mancini aveva dato loro, che non si sarebbe dovuto lamentare, visto che il mister della nazionale francese aveva vietato ai suoi giocatori addirittura, di andare a letto con le proprie mogli o fidanzate. Se fosse tornato indietro, però, non avrebbe cambiato quello che era successo: aveva potuto chiarire con Mattia e tornare il giorno dopo con le idee così chiare da poter affrontare la realtà.

Almeno adesso riusciva a guardare Federico senza sentire il rancore che aveva sentito crescere dentro il petto mentre lo aveva sentito parlare con Alexia.

"Mi dispiace mister"

"Almeno dimmi perché"

"Il potere della figa!" esclamò Nicolò, attirando l'attenzione su se stesso e facendo scoppiare a ridere gran parte dei loro compagni, mentre Christian quasi si soffocò a quell'affermazione.

"Ma che figa! Il potere del cazzo!" intervenne Alessandro Bastoni, beccandosi uno scappellotto da parte di Nicolò, facendo ridere ancora di più tutto il gruppo e questa volta portandosi dietro anche il diretto interessato, che forse si sarebbe dovuto sentire preso in causa, preso in giro, ma Christian conosceva Nicolò e Alessandro e sapeva che il loro modo di fare fosse dovuto al voler distrarre tutti, alleggerire il peso sulle spalle del più piccolo, perché forse qualche cavolata l'avevano combinata anche loro nella propria carriera, e sapevano perfettamente come si potesse sentire Christian al sentirsi escluso dalla prossima partita per una scelta sbagliata.

Mancini soffiò nel fischietto e tutti si zittirono, iniziando a correre.

In questo modo il discorso si chiuse, mentre tutti iniziavano i loro allenamenti, in quei giorni che li avrebbero portati dritti dritti alla prima partita della fase ad eliminazione diretta.

"Avete chiarito?"

Christian non aveva nemmeno bisogno di girarsi per sapere chi avesse al proprio fianco ed inevitabilmente si ritrovò ad irrigidirsi per via di quello che era accaduto il giorno prima. Mattia gli aveva fatto passare una nottata serena stringendolo tra le sue braccia e cullandolo per tutta la notte, ma se fino a poco prima tollerava la sua presenza perché ancora non gli avesse parlato, in quel momento si rese conto di sentirsi ancora alterato col ragazzo, che aveva complottato con la sua famiglia per fargli conoscere Mattia, come se senza distrazioni sessuali, lui non fosse un bravo calciatore.

"Dai, Chri, parlami"

"Non ho nulla da dirti"

"Tua sorella è disperata"

"E allora consolala, visto che ultimamente vi parlate così tanto"

Christian fece per accelerare e allontanarsi da Federico, che invece era di un'idea diversa e lo seguì, aumentando con lui il passo e rimanendogli accanto.

"Senti, le cose non vanno bene con Benedetta e Alexia mi sta aiutando"

"Mi fa piacere"

Avrebbe mentito se non avesse ammesso che quella cosa gli desse leggermente fastidio, era pur sempre sua sorella, ne era geloso, esattamente come quando erano bambini e Alexia si era presa una cotta per il suo migliore amico tanto che alla fine avevano iniziato ad uscire insieme e frequentarsi. Christian ne era rimasto scottato, tanto che alla fine la sorella non era mai più uscita con un suo amico e il moro aveva smesso di essere amico di quel ragazzo.

Coro Azzurro [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora