Capitolo 18

3.7K 209 24
                                    

Avrebbe mentito a se stesso, Christian, se non avesse ammesso che ogni volta che aveva tra le braccia Mattia, tutte le volte che lo vedeva, sorrideva, ma anche solo che respirasse, lui provasse una sensazione di calore estremo nel petto, che lo aveva portato pian piano alla consapevolezza di volerlo accanto per un lungo lasso di tempo. La prova del fatto che quelle sensazioni fossero estremamente forti e che non le potesse controllare, si poteva ritrovare proprio nel modo in cui avesse costretto Mattia a seguirlo a Coverciano, tenendolo lontano da casa e costretto a tamponi di controllo e ad una quarantena con la libertà di uscire per andare solo allo stadio, per un periodo di tempo che sperava sarebbe durato un mese.

Tutte le volte che si ritrovava a pensare queste cose, però, insieme alle paranoie che Alexia gli aveva aiutato a combattere poco prima in camera sua, gli veniva in mente che Mattia fosse un essere umano dotato di un intelletto e che se lui tutte quelle cose non le avesse volute, se ne sarebbe potuto anche andare, di punto in bianco, senza dirgli nulla. Invece il biondo rimaneva lì, ad accoglierlo trepidante alla porta ogni volta che lui aveva un momento libero per potersi presentare e fargli una sorpresa. Si accontentava dei suoi piccoli momenti, gli andava bene svegliarsi presto il mattino e addormentarsi tardi la notte, tutto pur di passare un po' di tempo con Christian.

Per questo, mentre osservava Mattia uscire dal bagno, dopo essersi fatto una doccia veloce, esattamente come lo aveva fatto lui in precedenza, entrambi con solo un accappatoio addosso, gli venne naturale sorridergli e guardarlo per tutto il tempo, mentre si asciugava i capelli con l'asciugamano e si avvicinava al cellulare per controllare che ore fossero. Constatò per bene quanto la sua pelle fosse candida, quanto il passaggio delle sue mani e della sua bocca, non si vedessero più, come i peli sulle gambe fossero scuri, ma sparissero nella parte alta del corpo. Aveva voglia di afferrarlo e mostrargli quanto amore poteva riservargli, ed invece se ne rimase seduto lì, sulla sedia, con i capelli bagnati e con un sospiro incastrato in gola, mentre Mattia sollevava finalmente lo sguardo su di lui.

"Amore, non è il caso che torni in ritiro?"

Ecco che lo faceva di nuovo. Quel piccolo appellativo che al primo pronunciarsi lo aveva lasciato senza parola. Cosa significava? Glielo avrebbe potuto chiedere? Eppure qualcosa lo bloccò, forse perché sentisse che fosse troppo presto, che dovessero ancora prendersi del tempo, perché Christian era certo che avrebbero avuto anche tutta la vita per potersi appartenere al meglio. Non era più la paranoia di non conoscersi abbastanza, ma la voglia di darsi tempo, di vivere pian piano le sensazioni, senza bruciarle tutte. Come il desiderio intenso che sentiva di fare l'amore con lui, dopo aver passato tutta la serata a ridere insieme come due sciocchi. Gli aveva persino raccontato della danza, gli aveva mostrato quanto per lui fosse stata importante da piccolo e quanto ancora gli piacesse mettersi in gioco. Nessuno era mai riuscito a superare il muro che si era costruito attorno con gli anni, tranne quel piccolo biondo davanti a lui, che si stava avvicinando, incastrandosi in mezzo alle sue gambe e poggiandogli gli avambracci sulle spalle.

"Come sei silenzioso"

"Scusami, stavo pensando"

"A cosa?"

"A te"

Mattia arrossì e si sedette sulle gambe di Christian, continuando a stringergli le braccia attorno al collo, così da guardarsi in faccia, ancora da più vicino.

"E cosa pensi di me?"

"Che sei troppo bello"

Mattia si leccò le labbra in imbarazzo, abbassando un istante lo sguardo, ma portandolo subito di nuovo nel suo.

"Anche tu sei troppo bello, così tanto che a volte mi chiedo se sei vero. Tipo queste lentiggini. Le hai ovunque e io le adoro troppo" commentò Mattia, portando un dito sul suo viso a toccare le screziature che decoravano il viso di Christian, come se potesse constatare se fossero vere o il ragazzo se le disegnasse e basta. Il moro si lasciò toccare, godendosi quel tocco che passò dalla fronte, al naso, fino alle labbra, momento in cui lo sguardo di Mattia si perse nei suoi occhi e il piccolo si avvicinò per baciarlo.

Coro Azzurro [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora