Capitolo 38

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C'era una cosa, però, di cui Christian e Mattia non avevano tenuto conto: la fama del calciatore che ha appena vinto una coppa europea.

Il moro sapeva quanto amore avesse ricevuto dopo la vittoria della nazionale e, soprattutto, l'ultimo rigore segnato per far vincere la coppa stessa. Aveva visto edit su tik tok, aveva letto messaggi in direct su instagram e i propri follower crescevano a vista d'occhio, nonostante lui rimanesse comunque un calciatore secondo ad un altro nell'Atalanta. Riceveva amore e cercava di ricambiare, anche se rimaneva comunque difficile riuscire a districarsi tra tutti i messaggi, proprio per il poco tempo che ultimamente aveva, dovendosi dividere tra Mattia e il calcio.

Ultimamente soprattutto Mattia.

Per questo, per quanto non ne fosse pronto, per quanto fosse già successo quando erano andati a mangiare fuori a cena lui e il biondo, quando furono circondati da una folla di persone che acclamavano il suo nome e gli cantavano 'notti magiche', Christian se lo stava aspettando. Non poteva essere così sciocco da credere che nessuno lo avrebbe fermato, non dopo che la sua faccia era apparsa sulle televisioni di tutta Italia per un mese intero, perché un conto era la fama mentre giocava con l'Atalanta, tanta, ma gestibile, essendo che non tutti fossero tifosi di quella squadra, ma l'Italia veniva seguita da ogni italiano.

Mattia si ritrovò in mezzo alla mischia di persone esattamente come lui e se non fosse stato per la presenza del covid, se lo sarebbe anche tenuto al suo fianco, ma l'ansia di vedere tutte quelle persone senza mascherina e una pandemia in corso, lo fecero abbassare sulla testa del piccolo, sussurrandogli all'orecchio:"Inizia ad andare verso la biglietteria, ti raggiungo tra poco"

Il piccolo alzò la testa guardandolo negli occhi qualche secondo, come a volergli leggere nella mente o come a volergli dire qualcosa, abbassò la testa guardandosi attorno e poi tornò a guardarlo di nuovo.

"Cosa c'è?"

"Stai attento a non farti fare male"

Christian mise su un sorriso smagliante per quella preoccupazione nella voce del proprio ragazzo e quasi non gli si sciolse il cuore per tutto il sentimento che ne sentì trasparire. Mattia era dolcezza, spontaneità e amore, anche senza rendersene conto, il tutto all'interno di un corpicino da favola, dagli occhi azzurri e i capelli d'oro, calma e tempesta per gli ormoni di Christian, che si trovava a lottare, a volte, contro la sua stessa forza di volontà.

Infine il piccolo si allontanò, in seguito ad una leggera spinta di Christian eseguita sulla base della sua schiena, quasi toccandogli il sedere tondo e sodo, ma, ancora una volta, trattenendo i propri bollenti spiriti proprio per tutte quelle persone attorno a lui con un cellulare in mano, che reclamavano una foto. Fecero allontanare Mattia e lui sorrise a tutti, stando alle loro richieste di foto, video saluti e firme su magliette, zaini e diari abbozzati.

"Ci sarai alle qualificazioni dei mondiali?"

"Com'è nata la tua passione per il calcio?"

"Perché non vieni a giocare nel Milan, invece che rimanere nell'Atalanta?"

"Come ti sei sentito a giocare così arretrato?"

"Ti senti migliorato?"

"Pensi di tatuartela la coppa, come Gigio?"

"Come mai hai battuto tu l'ultimo rigore e non Jorginho?"

Queste furono solo alcune delle domande che Christian si sentì porre in pochi secondi, come una raffica di proiettili da una mitragliatrice e si ritrovò impossibilitato a rispondere a tutti, per via della quantità di persone e delle foto e autografi che continuavano a chiedergli. Decise, così, invece di sparare cavolate, di rimanere zitto e sorridere, sperando di imprimere in quelle persone solo la parte migliore di se stesso, quello che voleva che le persone ricordassero di lui, perché anche se avesse giocato in squadre avversarie alle loro, voleva che non arrivassero mai ad odiarlo, ma che si ricordassero di lui come il ragazzo che gli aveva sorriso e che aveva segnato l'ultimo rigore per far vincere l'europeo.

Coro Azzurro [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora