Capitolo 34

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Quella sera, quando Christian aveva riaccompagnato a casa Mattia, non era riuscito nemmeno a dargli il bacio della buonanotte, perché avevano trovato la mamma del piccolo sulla soglia di casa, ad aspettare il figlio innervosita. Se gli avessero chiesto qualche ora prima come mai la madre del ragazzo non lo apprezzasse, avrebbe detto che non ne aveva idea, ma da quando aveva visto l'articolo e la foto allegata, comprese che la donna non apprezzasse particolarmente il suo non riuscire a trattenersi nemmeno nelle strade pubbliche.

Aveva accostato al marciapiede e aveva fatto scendere Mattia, che lo aveva salutato nervosamente, mentre si avvicinava alla madre. Christian aveva salutato la donna, sperando che ricambiasse almeno, cosa che fece, anche se sempre in modo ostile.

Dopo aver visto Mattia voltarsi un'ultima volta per salutarlo con la mano e poi chiudersi il portone alle spalle, era tornato a casa, dove anche Alexia gli aveva fatto vedere quell'articolo, prendendolo in giro, mentre nella sua mente le immagini di quella donna che somigliava così tanto a Mattia e che lo guardava in modo ostile, continuavano a rincorrersi. Sapeva che fosse normale per una madre di un ragazzo di soli diciotto anni, che fino a poco prima non era fidanzato, essere scontrosi nei confronti di una persona che entrava con tale impeto nella vita del figlio, eppure Christian non trovava un motivo valido per non essere un buon partito per Mattia.

Lo trattava bene, era molto benestante, era famoso e credeva di riuscire a rendere felice Mattia.

Quella notte, poco prima di addormentarsi, poi, il biondo gli aveva scritto, dicendogli di aver passato tutta la serata a piangere per una litigata avuta con sua mamma. Christian aveva provato a chiamarlo, ma Mattia non gli aveva risposto e gli aveva poi scritto un altro messaggio in cui gli chiedeva di lasciarlo riflettere quella notte sulle cose dette da sua mamma e che si sarebbero visti il giorno dopo direttamente in palestra.

Inutile dire che quella notte Christian non chiuse occhio, con la mente affollata dalle cattiverie che la donna potesse aver detto al figlio, magari aprendogli gli occhi su delle problematiche che il moro non vedeva, ma per cui le madri erano solite allarmare i figli. La sua mente arrivò ad elaborare persino il fatto che Mattia, il giorno dopo, decidesse di non vederlo mai più, che chiudessero lì il loro rapporto e allora si era ritrovato a stringere il cuscino, mentre sentiva il petto stringersi sempre più in una morsa, lui che non riusciva più a pensare alla propria vita lontana da quella testa bionda.

Per questo, il giorno dopo, nonostante avrebbe voluto passare a prendere Mattia a casa, decise di ascoltare quello che gli aveva chiesto il piccolo tramite messaggio il giorno prima e si ritrovò a scuola di danza qualche istante dopo, sfrecciando per le strade di Bergamo, dando poco peso alle multe per eccesso di velocità che il giorno dopo gli sarebbero state recapitate a casa.

Fu solo quando vide Mattia parlare con sua mamma che si tranquillizzò, nonostante avesse passato tutta la notte a macinare pensieri su come sarebbe stato vedere il giorno dopo il piccolo. Era, come sempre, riuscito a farlo sentire bene dopo una nottata d'inferno.

Si era inoltrato nella palestra, percependo il cambio di temperatura quando l'aria condizionata s'imbattè sulla propria pelle.

"Ciao amore" lo accolse sua mamma e Christian le sorrise, mentre Mattia si voltò a fissarlo, sorridendo a sua volta.

Sorrideva, quindi andava tutto bene?

"Come mai sei qui? Volevi passare un po' di tempo con Mattia?"

"Si, mamma"

"Va bene, allora vi lascio andare. A dopo, torno pomeriggio per le lezioni. Quando avete finito, chiudete"

E quando la donna si allontanò da loro, passò qualche istante prima che Mattia si buttasse tra le braccia di Christian, stringendogli forte la maglia, mentre il moro inspirava a pieni polmoni il suo profumo. Tutta la tensione della notte cadde, lasciando i muscoli del grande molli, senza forze, improvvisamente colmi di sonno, tutto quello che quella notte non aveva sfruttato.

Coro Azzurro [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora