Capitolo 14

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"Sei stato semplicemente meraviglioso!"

Christian si trovò Mattia tra le braccia subito dopo aver varcato i cancelli del ritiro, diretto all'albergo, per passare qualche ora insieme, prima di tornare ad allenarsi con la squadra in vista della partita dei quarti di finale contro il Belgio, squadra prima nel ranking Fifa, che avevano paura di affrontare, ma che sapevano di poter superare. Perché se c'era una cosa di cui lui e tutti i suoi compagni erano sicuri, quelle erano le loro capacità di squadra.

Eppure Christian in un certo senso, immaginava non avrebbe giocato, lo sentiva, ma se questo avrebbe voluto dire che Mancini aveva in mente uno schema per poterli portare in semifinale, lui si sarebbe anche fatto da parte, partecipando poi ai festeggiamenti.

Strinse Mattia forte tra le braccia, in quel mattino presto, con l'alba che si affacciava mostrando i primi raggi calorosi del sole. Respirò a fondo il suo profumo di pulito, dell'ammorbidente dei vestiti puliti che indossava e del bagnoschiuma sulla sua pelle profumata, appena lavata. Chiuse gli occhi, beandosi della sensazione del proprio cuore che si riempiva di gioia e di calore, mentre lo stomaco si arricciava su se stesso. Avrebbe voluto chiedergli di andare a cena insieme, voleva portarlo nel ristorante più costoso di Milano che conoscesse, anche solo per potergli dimostrare quanto fosse importante, per poterlo mettere in mostra davanti agli altri e mostrare tacitamente a tutti quanto quel ragazzo fosse suo.

"Grazie, Matti, perché c'eri tu"

Sentì il biondo sorridere tra le sue braccia, mentre il suo petto veniva scosso da quelle risate e poi Christian si staccò, per lasciargli un bacio leggero sulle labbra, perdendosi ad osservare gli occhi azzurri di Mattia che lo facevano perdere tutte le volte che aveva l'occasione di vederli.

"Non è vero, è tutto solo merito tuo, perché sei bravissimo" sussurrò Mattia, ad un palmo dal suo viso, stringendogli la maglietta tra le dita, sgualcendola, lo sapeva, ma in quel momento poco gli importava di quel che avrebbero pensato i suoi compagni durante l'allenamento. Esisteva solo Mattia, le sue mani che lo stringevano, i suoi occhi che gli sfuggivano e il suo calore che lo attraeva, con quel modo stupendo che aveva di fargli i complimenti, sentendoli davvero, mentre gli uscivano deboli dalla bocca.

Christian gli prese le mani che stringevano la sua maglia e le strinse, facendo alzare lo sguardo a Mattia.

"Forse è meglio se andiamo nella mia stanza, sono già uscite troppe cose su di noi sui siti, non vorrai che ci vedano ancora qui fuori a scambiarci effusioni. Tra poco si affollerà"

Christian rise della sua affermazione e gli diede un bacio sulle labbra ancora una volta, prima di prenderlo per le spalle e fargli fare strada.

Quando raggiunsero la stanza di Mattia, Christian si chiuse la porta alle spalle con tanto di pacca sul sedere al biondo, che fece un urletto spaventato, voltandosi verso il grande, che si piegò sulle ginocchia a quella reazione spaventata.

"Ma che ti ridi?!"

Ma il moro continuò a ridere, facendosi spazio fino al letto e buttandosi a braccia aperte, per poi fissare il soffitto, prima che esso venisse oscurato da quella nuvoletta bionda che erano i capelli del biondo.

"Sei un angelo?"

"Ma smettila!"

Mattia lo spinse per le spalle e poi lo tirò su a forza, seduto, così che si trovarono di nuovo uno di fronte all'altro. Christian lo osservò seduto in ginocchio sul letto, rigido, con le mani poggiate sulle sue spalle, così vicino in quel luogo così speciale, che gli faceva venire i brividi.

"Facciamo colazione insieme?"

Si ritrovò dunque ad annuire, senza parole, mentre Mattia sorrideva e si alzava avvicinandosi al telefono fisso sul comodino per poter ordinare la colazione in camera. Essendo in ritiro ed essendoci il covid, loro due non potevano uscire, andare in un bar o in un ristorante, per questo ora Mattia se ne stava in quell'albergo, ricevendo tamponi ogni due giorni, così da poter stare attaccato a Christian come più desiderava. Il moro ammetteva di non averci pensato all'inizio, ma quando era venuto a conoscenza di quel piccolo dettaglio, adorava pensare a Mattia, chiuso in una bolla, pronto ad aspettarlo in ogni momento. Doveva ammettere che quella mattina, vederlo fuori dal cancello, lo aveva stupito, ma piacevolmente sorpreso, perché Christian capì quanto anche il biondo lo desiderasse.

Coro Azzurro [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora