Capitolo 23

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Martedì 6 luglio 2021
Italia – Spagna


Nei giorni successivi, Federico aveva iniziato ad evitare lo sguardo di Christian. Non aveva idea se fosse per via di quello che aveva capito fosse successo in stanza con Mattia poco prima che lui arrivasse o per la scenata fatta con Benedetta quando poco prima gli aveva detto di non averla invitata, fatto sta che il moro aveva accettato questo allontanamento, decidendo che fosse meglio per entrambi.

La semifinale era sempre più alle porte, ogni giorno il mister metteva addosso alla squadra una pressione sempre più forte, per via delle aspettative che gravavano su di loro da parte di tutti gli italiani, degli sponsor, del futuro della nazionale, ma anche per via di quello che nell'ultimo anno il mondo intero e, soprattutto, l'Italia, aveva dovuto sopportare. La pandemia si era portata via tante persone, la felicità di coloro che avevano visto morire i propri cari, coloro che avevano perso il lavoro, spazzato via dal crollo dell'economia e loro, con il calcio, potevano regalare qualche ora di gioia e festa agli italiani a casa che stavano, o avevano, sofferto.

Christian aveva già abbastanza distrazioni di suo, quindi, per poter anche badare alle paranoie di Federico. Certo, avrebbe accettato se quello fosse andato da lui per sgridarlo dopo averlo sorpreso a fare sesso nella loro stanza con il proprio fidanzato e forse se lo aspettava, doveva ammetterlo, ma non sarebbe mai stato lui a fare il primo passo, proprio per quella bugia che Federico non aveva pensato un solo istante di raccontargli.

Aveva passato le notti di quella settimana a parlare con Mattia, di nascosto, in corridoio, quando Federico si addormentava, anche di quella situazione, di come avrebbe dovuto affrontarla, di cosa avrebbe dovuto fare visto che era coinvolta Alexia, sua sorella, e il piccolo gli aveva detto di lasciar correre le cose, di non fare scenate di gelosia, perché la verità era che Christian non aveva idea di cosa realmente ci fosse tra Federico e Alexia. Aveva notato il modo in cui l'uno parlava dell'altra e viceversa, ma oltre quello, oltre le mille chiacchierate che i due sembravano aver fatto, i cuori e le chat intasate, non c'era stato nulla.

Christian, in quelle serate tristi, colme di ansia, tra gli annunci di Mancini sulle formazioni, le parole non scambiate con Federico e il poter vedere il proprio fidanzato poco e nulla, aveva apprezzato le parole dolci che Mattia aveva in serbo per lui, mentre se ne stava rinchiuso in quella stanza d'albergo come se fosse una principessa e Christian fosse il suo principe, l'unico in grado di poterlo portare via da quella prigione fatta di tamponi e isolamento. Nonostante, però, sapesse quanto fosse egoista da parte suo non andare lì a liberarlo, dirgli che volendo sarebbe potuto tornare a casa, perché in fin dei conti mancava pochissimo tempo, decise, una sera in cui le paranoie erano arrivate alle stelle e la mancanza di Mattia si faceva sentire sempre più, che se lo sarebbe tenuto lì, fino alla fine, come il suo porta fortuna, che non gli importavano i soldi spesi in biglietti per Roma, Monaco e Wembley, Mattia sarebbe andato ovunque con lui, ovviamente sempre che lo avesse voluto.

E lui sembrava accettare questa condizione.

Ne era convinto perché una sera, la successiva a quella in cui aveva iniziato a vederci totalmente nero, queste cose glie aveva dette e Mattia era scoppiato a ridere.

"Perché ridi?"

"Chri, tu non riesci proprio a capire che non sei egoista, ma che mi stai regalando un'esperienza fantastica?"

Christian sorrise, poggiando la testa contro la parete del corridoio, mentre se ne stava seduto a terra, sulla moquette rossa del ritiro, proprio accanto alla porta della propria stanza. Come ogni sera aveva aspettato che Federico si addormentasse guardando la televisione e poi era uscito fuori chiamando subito Mattia. Erano giornate intense, in cui il mister non li lasciava uscire mai, in cui voleva che il loro unico pensiero fosse il calcio, il pallone, quei novanta minuti che avrebbero potuto segnare la storia della nazionale italiana. Ma Christian non ce la faceva proprio a privarsi anche solo della voce di quel dolce ragazzino che se ne stava a pochi metri da lui, nell'altro edificio.

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