Capitolo 41

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"Ti ringrazio" fece Christian, aprendo la porta alla ragazza che aveva accolto lui e Mattia alla reception. Aveva chiamato per farsi portare due drink, mentre Mattia si era cambiato ed era andato in spiaggia ad aspettare che il proprio fidanzato lo servisse, come il moro desiderava fare. Perché quella vacanza doveva essere per entrambi una gioia, una festa, una felicità, ma Christian voleva che lo fosse soprattutto per quel piccolino mezzo nudo sulla spiaggia, con il sole che splendeva sulla sua pelle, forse bagnata. Forse, perché gli aveva chiesto di aspettarlo, voleva farlo insieme a lui il primo bagno in quell'oceano stupendo, ma aveva visto come Mattia guardava l'acqua, sognante, e doveva ammettere che addirittura si sentiva geloso. Si, di qualcosa di inanimato come l'acqua, perché voleva essere guardato da lui come quella, come l'oceano, come il mare, quell'immensa distesa salata.

"Si figuri signor Stefanelli. Lei e il suo compagno avete bisogno di altro?"

Christian quasi rise ricordando la scenata di gelosia di Mattia di poco prima e notando quanto, invece, la ragazza cercasse di essere dolce e carina solo perché erano ospiti di un certo spessore, con un portafoglio importate. Perciò le sorrise e fece segno di "no" con la testa, congedandola poco dopo, e chiudendosi la porta alle spalle.

Si avviò verso la portafinestra e poi l'aprì con un solo piede, sinceramente fregandosene della delicatezza, quando davanti a se si parò, nel mezzo della spiaggia bianca, dietro due palme che gli facevano ombra, Mattia su una sdraio, con indosso il costume lilla ad accentuare la leggera abbronzatura, i capelli biondissimi e un paio di occhiali scuri poggiati sul naso. Stava utilizzando il telefono, probabilmente sentendo sua mamma, cinque ore avanti col fuso orario rispetto a loro, tanto che anche il proprio corpo iniziava a sentire la stanchezza di una giornata intera addosso.

Christian si avvicinò alla sdraio, accanto alla quale Mattia ne aveva posizionata un'altra e quando sentì la presenza del proprio fidanzato, il biondo alzò lo sguardo, poggiandosi il telefono sull'addome e alzando gli occhiali da sole. Lo guardò così, Mattia, con gli occhi socchiusi per la troppa luce, e Christian pensò che non ci potesse essere creatura più bella di lui nel creato.

Era permaloso e geloso, a volte si comportava da bambino viziato, ma Christian lo amava alla follia, provava un sentimento bruciante nel petto che gli faceva vibrare tutto il corpo, che lo mandava in estasi e lo faceva sorridere solo per la sua presenza al proprio fianco.

Con gli occhi sorridenti, anche se mezzi chiusi, Mattia tese la mano a prendere i due drink ghiacciati che Christian stringeva tra le mani e li poggiò sul tavolino accanto a se, in mezzo alle due sdraio, alzando poi lo sguardo di nuovo verso di lui.

"Vatti a mettere il costume, voglio fare il bagno"

Christian sorrise.

"Quindi mi hai aspettato davvero"

"Mi avevi chiesto di farlo. È il minimo che posso fare, dopo che mi hai portato in questo posto meraviglioso"

E mentre Christian si perdeva ad osservare quegli occhi luminosi e azzurrissimi, nella sua tasca, l'oggetto che aveva recuperato qualche ora prima nella propria stanza, quando aveva cercato qualcosa che sarebbe stato impossibile recuperare ai Caraibi, iniziò a bruciare a fargli pesare i pantaloni, come se volesse essere tirato fuori e mostrato a colui a cui era indirizzato.

Si ritrovò a deglutire, perché voleva farlo, voleva donarglielo, ma stava aspettando da ore il momento giusto.

"Chri...?" chiese Mattia, togliendosi definitivamente gli occhiali dal viso e poggiandoli sulla testa, forse cogliendo l'attimo di esitazione nell'atteggiamento del moro, che lo stava fissando senza quasi respirare. Il biondo si alzò in piedi, affondando le dita nella sabbia e arrivando a spanne al di sotto di Christian, che ancora indossava le scarpe. Non si era ancora cambiato, mentre Mattia aveva già indossato il costume, probabilmente aveva visitato per bene la casa. Lui invece non ci riusciva, forse tutte quelle emozioni gli stavano oscurando la mente e rovinando i piani.

Coro Azzurro [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora