Capitolo 2

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Camila's  p.o.v
"Camila!"
"Arrivo papà" Roteai gli occhi all'insopportabile tono frustrato di mio padre, in un modo o nell'altro riusciva sempre a rovinarmi la mattinata.
Scesi dalle scale sbuffando e raggiunsi il pianerottolo, dove vidi la sua macchina lussuosa, parcheggiata e pronta per portarmi a scuola.
"2 ore solo per prepararti, la prossima volta ti lascio qui" Annuii, mettendomi gli occhiali da sole e appoggiando la testa al sedile, quella mattina mi ero svegliata male, e sicuramente la musica a tutto volume che mise mio padre non aiutò per nulla.
"Oggi verranno quei tre studenti della scuola pubblica, se riesci fatteli amici, per i media sarà importante vedere come si integreranno a scuola" Quel discorso senza senso mi fece voltare verso di lui e non riuscii a stare zitta.
"Mi comporterò come sempre, non sei tu a decidere se qualcuno può starmi simpatico o no"
"Camila, sai benissimo che invece è così, fai come ti dico e non ci saranno problemi" Scossi la testa e fissai fuori dal finestrino, riconoscendo la strada per Las Encinas.
"Fai la brava" Lo disse ironicamente, e volevo davvero sbattergli la portiera in faccia e andarmene, ma non mi sembrava il caso di fare scenate davanti a tutta la scuola, così mi limitai a sorridere.

Quando mi avviai verso l'entrata sentii gli occhi di alcuni ragazzi, seduti sulle scalinate, posarsi sul mio corpo, come ogni singola volta che entravo in quella scuola, ero vestita normalmente eppure loro trovavano sempre un pretesto per fissarmi.
Ma non mi lamentavo, amavo ricevere attenzioni, a patto che rispettassero il mio volere, c'era qualcuno però che non amava che io le ricevessi, Shawn Mendes.
Io e Shawn avevamo una sorta di relazione, il nostro era un tira e molla che ormai andava avanti da un anno e mezzo, eravamo la coppia più popolare della scuola e suonava abbastanza cliché ma in fin dei conti era vero.

Shawn era il figlio di Manuel Mendes, un famoso politico spagnolo, in quanto tale gli ordinava di avere una condotta impeccabile.
Ovviamente Shawn disubbidiva a questa regola, fumava marijuana, beveva fino a svenire sul pavimento di qualche villa piena di persone ubriache, pronte a divertirsi fino a mattina, io non ero quel tipo di persona, mi era capitato di fumare si, ma lui si comportava come un bambino, non come un ribelle.

"Mila" Parli del diavolo..., Pensai girandomi e trovandomelo davanti.
"Ei Shawn" Mi baciò, prendendomi alla sprovvista e facendomi retrocedere.
"Ho appena incontrato le nuove della pubblica, ci sarà da divertirsi" Mise il suo braccio intorno ai miei fianchi e insieme camminammo verso la classe.
"Non iniziare" Sospirai, immaginandomi l'incontro con queste tre sconosciute.

Come al solito mi misi seduta tranquillamente al mio banco, tirai fuori il telefono e vidi un post dell'account di gossip de Las Encinas, la foto ritraeva tre ragazze, lessi la descrizione e risi, si trattava delle nuove arrivate, una ragazza bionda, di bassa statura, una dalla pelle scura, e poi una ragazza dai capelli corvini che era seduta e coperta dalle gambe della ragazza bionda.
"Chancho"
"Walz!" Esclamai, alzandomi per abbracciare la mia migliore amica Dinah.
"Quest'influenza mi ha sfinito, ma sono tornata baby!" Scossi la testa sorridendo, mi era mancata in questi giorni che aveva passato a casa.
"Mi ero dimenticata di quanto fossero scomode queste sedie" Starnutì a fine frase, facendomi ridere.
"Sicura di esser guarita del-" Non riuscii a finire il mio discorso, sulla porta apparvero le nuove studentesse, una di fianco all'altra, si guardavano intorno abbastanza spaesate.

Vidi Shawn alzarsi dal tavolo e andare verso di loro, sussurrò qualcosa e anche se la classe era in completo silenzio non riuscii comunque a capire le sue parole, poi, la ragazza corvina rispose, superandolo e sedendosi in un banco vuoto.
La seguii con lo sguardo e, istintivamente mi morsi il labbro, era bella si, ma una bellezza fuori dal comune, non mi ispirava amore, ma sesso, e a me bastava eccome, la mia visione venne interrotta dalla figura di Shawn, che si avvicinò nuovamente a lei, dicendole che il posto in cui si era seduta era occupato.
Mi ero già stancata delle loro urla così decisi di intervenire nella loro piccola discussione:
"Shawn finiscila, sono le otto di mattina" Dissi sbuffando.

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