Capitolo 5

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Camila's p.o.v
Desiderio, ero sicura che fosse lui a comandare le mie azioni ogni volta che lei mi girava attorno.
La desideravo, non potevo negarlo e ogni cosa che desideravo dovevo ottenerla, nel frattempo però, avevo placato quella sete lussuriosa accettando la proposta di Shawn.
Quando vidi Lauren uscire dalla sala, senza nemmeno passare a salutarmi, qualcosa in me si accese improvvisamente, dissi di si al moro, e mi schiaffeggiai mentalmente la mattina dopo, quando riaprii gli occhi nel suo letto, quando uscii di nascosto da casa sua e chiamai Remí, che gentilmente mi riaccompagnò a casa, dove venni accolta dal rimprovero di mio padre.

"Almeno dimmi dove sei stata!" Mi fermai sulle scale quando lo sentii urlare.
"Da Shawn" Dissi la verità, per mio padre Shawn era l'uomo perfetto, quello da sposare, sapevo che non mi avrebbe detto nient'altro e infatti fu così, mi lasciò andare senza controbattere.

Entrai in doccia, dove ripensai a quell'incontro con la corvina, al suo profumo quando sussurrò al mio orecchio o semplicemente al suo sorriso quando lasciai due bicchierini appositamente per loro.
Ero attratta da lei, da una parte questa cosa mi eccitava parecchio ma dall'altra...mi impauriva, perché tutto d'un colpo mi sentivo richiamata da lei?, di certo non mi interessava da dove proveniva o che scuola aveva frequentato prima di esser accettata a Las Encinas, non ero quel tipo di persona e speravo che lei lo avesse capito.
Ero schietta, lo ero sempre stata, non mi facevo problemi a rivelare il mio interesse verso qualcuno, eppure con lei non ero ancora riuscita a farlo, prima o poi però avrei dovuto, non potevo di certo lasciarmi consumare per tutta la vita da quel desiderio di averla.

Ero sicura che non provava indifferenza nei miei confronti, non dopo aver notato quegli occhi verdi, che quasi mi spogliavano da tutti i miei vestiti, lasciandomi fragile davanti a lei.
Mi desiderava, potevo sentirlo, e la cosa era reciproca, a quel pensiero sorrisi maliziosamente, chiudendo il getto d'acqua per poi avvolgermi nel mio accappatoio nero.

Mi ricordai dei compiti arretrati che aspettavano di esser finiti da fin troppo tempo, fortunatamente non era nulla di così tanto impegnativo e li finii nel pomeriggio, dopo esser scesa velocemente per pranzare insieme alla mia famiglia.

"Te ne sei pentita vero?" Dinah mi aveva chiamata da poco e ovviamente l'argomento della nostra conversazione era la notte passata con Shawn.
"Il sesso con lui non è male ma...in realtà, non posso credere a quello che sto per dirti" Mi passai una mano tra i capelli, per trovare la cosa giusta da dire.
"Non mi ha proprio soddisfatta" Conclusi, aspettando la risposta della mia migliore amica.
"Questo perché volevi passare la notte con qualcun'altra"
"Dinah..." Cercai di fermarla, senza successo.
"No, niente Dinah, lo sai benissimo anche tu, ti sei accontentata di Shawn, perché non sei riuscita ad arrivare a lei "
"Ok, non smentirò nulla, non ho nessun problema ad ammetterlo"
"Quindi che cosa stai aspettando?" Un'altra volta quella domanda, che ormai sembrava tormentarmi.
"Non lo so, probabilmente di conoscerla meglio e..." Una risata stroncò il mio discorso.
"Camila Cabello che cosa ti sta succedendo?"
"Non sei d'aiuto" Roteai gli occhi, questa volta abbastanza irritata da quella conversazione.
"Ti conosco e sono sicura che tra pochi giorni agirai come hai sempre fatto" L'irritazione iniziale scomparve dopo le parole di Dinah, era davvero l'unica che mi conosceva fino in fondo.
"E...pretendo tutti i dettagli" Concluse, facendomi ridere.

Quella sera decisi di rilassarmi guardando un film, ma mi ritrovai a pensare ad altro, ero tentata di scrivere a Shawn, soltanto per avere un po' di compagnia, ma poi ci ripensai subito, lasciando cadere il telefono sulle coperte, con un sospiro frustrato.

Lauren's p.o.v
"Lauren?" Interruppi la musica che ormai risuonava nella mia stanza da tutto il pomeriggio e risposi a mia madre:
"Si?" Ma, come sempre, non ricevetti nessuna risposta, così fui obbligata ad alzarmi e raggiungerla in salotto.
"Sei sorda per caso?" Mi fermai sul posto, seduto vicino a lei, trovai un uomo sulla quarantina, barba scura con uno sguardo severo.
"Siediti" Iniziai a preoccuparmi per il suo comportamento, ma decisi comunque di obbedirle.
"Lui è il signor Alvarez, è il preside della scuola di Chris, vorrebbe farti qualche domanda..." Il cuore iniziò a battermi all'impazzata e purtroppo non dalla gioia.
"Non preoccuparti, non è successo nulla, ma siamo preoccupati per il comportamento di tuo fratello" L'uomo si spostò in avanti, sedendosi sul bordo del divano.
"Ultimamente abbiamo visto tuo fratello insieme ad alcune persone che hanno già avuto problemi con altri alunni della nostra scuola, vorrei farti qualche nome" Annuii lentamente alla sua proposta e lui iniziò con l'elenco di nomi, che però non fecero risuonare nessun campanello in me.
"Shawn Mendes?" Disse, fermandosi quando notò un cambiamento nella mia espressione.
"Lo conosci?" Mia mamma si irrigidì, la guardai per poco, prima di voltarmi verso l'uomo davanti a me.
"Solo di vista" Controbattei con tranquillità.
"È tutto, posso chiederti un ultimo favore?" Ancora una volta annuii alla sua richiesta.
"Prova a parlare con tuo fratello, è sempre stato un bravo ragazzo, non voglio che si rovini frequentando quelle persone"
"Proverò a capirne di più, grazie" Scattai in piedi e gli strinsi la mano, allontanandomi con in sottofondo la voce preoccupata di mia mamma.

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