Capitolo 26

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Camila's p.o.v
Mi svegliai in ritardo, quella notte non avevo dormito bene, un forte mal di testa mi aveva tenuta sveglia fino a tardi, togliendomi la possibilità di riposare decentemente.
Forse era stata quell'improvvisa chiamata che Lauren aveva ricevuto al bar, forse era stata l'agitazione per quello che aveva ammesso Shawn o forse il loro litigio, tante cose potevano aver causato quel mal di testa.
Mi feci accompagnare da Remì, quella mattina non avevo proprio voglia di guidare, e ormai ero già in ritardo, guidare veloce per le strade di Madrid non era un'ottima scelta e sicuramente non era nei miei piani.
"Tutto ok?" Mi chiese l'uomo guardando nello specchietto retrovisore, avevo la testa appoggiata sul sedile, gli occhi semichiusi mentre guardavo fuori, non andava tutto ok, ma gli risposi comunque:
"Tutto ok, solo un po' stanca" Sbadigliai e chiusi gli occhi, cercando di non riaddormentarmi in macchina, mi concentrai sulla musica che c'era alla radio e dopo pochi minuti l'auto si fermò, annunciando il nostro arrivo.
"Grazie Remì" Lui mi sorrise annuendomi per poi guidare fuori dal parcheggio, lasciandomi lì davanti all'entrata.
Mancavano venti minuti alla fine della prima lezione ma entrai comunque a scuola, sedendomi sui divanetti dell'atrio ad aspettare il suono della campanella, che annunciava la fine della prima ora.

Finalmente, dopo quella che sembrò un'ora, la campanella inizio ad emettere quel suono che tutti gli studenti conoscevano fin troppo bene, mi alzai, prima di scontrarmi con la massa di persone usciva dalle proprie classi, una volta entrata nell'aula, notai il banco di Lauren, occupato solamente dalle cose di Normani.
Salutai Dinah con un abbraccio e mi sedetti al suo fianco, continuando a guardare quel banco, dove il giorno prima mi ero seduta.
"Come stai chancho?" Mi chiese amorevolmente la mia migliore amica, facendomi distogliere l'attenzione da lì.
"Il mal di testa di stanotte non mi ha fatto dormire benissimo, ma sto bene, tu tutto ok?" Lei mi annuì, raccontandomi della sua giornata leggermente movimentata.
I dieci minuti di pausa finirono velocemente, vidi rientrare Normani e decisi di andarle incontro.
"Ei, ehm, Lauren non c'è?" Lei scosse la testa, facendo cenno di seguirla fino al suo banco, effettivamente non era il massimo parlare nel bel mezzo dell'ingresso.
"Non risponde ai messaggi, il professore sa qualcosa ma non mi vuole dire niente" Mi spiegò con un sospiro, i miei occhi andarono direttamente verso il professor Pablo, dovevo parlargli.
"Bene ragazzi, vogliamo iniziare?"
"Mi scusi" Mi avvicinai velocemente, prima che iniziasse veramente la lezione.
"Camila, hai giustificato il ritardo?"
"Si, l'ho fatto non appena sono arrivata" Gli dissi la verità, fortunatamente era tutto elettronico, un click qui e la e si giustificava un ritardo, che poi doveva esser confermato dall'insegnante.
"Allora perfetto, siediti al tuo posto che iniziamo la lezione" Si mosse verso la sua cattedra, ma io gli andai di fronte, cercando di fargli capire che era importante.
"In realtà volevo chiederle se sapesse qualcosa di Lauren..." Lui si sistemò gli occhiali, guardandomi confuso.
"Jauregui? è assente" Disse semplicemente, ma c'era qualcosa dietro, così insistetti.
"Per favore, è importante" Quasi lo supplicai, ma lui rimase immobile, lo sguardo neutro.
"Non posso dirti nulla Camila, vai al posto, si farà sentire se vorrà" Rimasi davanti a lui ancora per pochi secondi, annuendo prima di allontanarmi con un sospiro, incrociai gli occhi di Shawn, mantenni il contatto visivo, sembrava incuriosito dal mio comportamento, ma dentro quegli occhi freddi non riconoscevo più nessuna emozione.
"Che succede?" Mi chiese Dinah con preoccupazione.
"Niente, penso che sia successo qualcosa a Lauren" La gamba inizio a muoversi da sola per l'ansia, torturai la penna che avevo in mano fino a quando Dinah ci mise una mano sopra.
"Stai tranquilla, sono sicura che sta bene" Dinah aveva capito che in qualche modo io e la corvina ci eravamo riavvicinate, e questo mio comportamento da idiota lo dimostrava ancora di più, così presi un respiro profondo, ricomponendomi.
Ultimamente non mi riconoscevo più, i miei comportamenti erano diversi, ero più vulnerabile, meno cinica e più disposta a mostrare le mie emozioni, che diavolo mi stava succedendo?

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