Capitolo 12

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Lauren's p.o.v
"Puoi finire da sola? Voglio cercare Chris" Ricevetti uno sguardo preoccupato da mia madre, così cercai di dissimulare.
"Non è successo niente tranquilla, è da un po' che non passiamo del tempo insieme" Quel suo sguardo non scomparì.
"Sei sicura?" Mi chiese un'ultima volta.
"Sicura"
"Tornate presto, mi raccomando Lauren io stasera lavoro" Le annuii con un sorriso, poi mi misi una giacca, presi il telefono e uscii velocemente di casa, sperando di trovarlo in uno dei luoghi che di solito frequentava.
Usai la bici, passando prima per il parco dietro casa, dove purtroppo trovai solo dei bambini, alcuni di loro mi conoscevano e mi vennero incontro chiedendomi di giocare.
"Giocheremo un'altra volta ragazzi, per caso Chris è passato di qui?" Tutti negarono, c'era d'aspettarselo, se fosse rimasto nel parco sarebbe sicuramente salito in casa per chiedere una bottiglia d'acqua.
Depennai il parco dalla lista e iniziai a dirigermi verso un campo da basket, dove di solito andavamo insieme, ma non lo trovai nemmeno lì.
Cercai anche nel bar in cui di solito andava con i suoi amici, dietro alla scuola e in una piazza frequentata da tutti i ragazzi del nostro quartiere, ma non c'era da nessuna parte, probabilmente qualcuno poteva vederlo come un comportamento esagerato, ma conoscendo le persone che vivevano in queste zone, era lecito preoccuparsi.
Decisi di provare a controllare alla diga, dove ci si incontrava solamente per comprare droga, un luogo isolato ma allo stesso tempo accessibile da tutti, parcheggiai la bici dietro un albero e continuai a piedi, per non dare troppo nell'occhio.
Sentii delle voci provenire dalle scale che servivano per salire, così mi appostai velocemente dietro ad un cespuglio, aspettando di vederli scendere.
"D'ora in poi dimenticatevi degli altri, potete tranquillamente chiedere a me" Ci misi un po' per mettere a fuoco la faccia di quella persona, ma finalmente si girò e lo riconobbi, Austin Mahone, di fianco a lui, Chris, insieme ad un sui amico.
"Sei sicuro? Il tuo amico ci ha detto la stessa cosa" Mio fratello parlò con voce sicura, mentre manteneva lo sguardo su Mahone.
"Tranquilli, non vi conviene andare da lui" La cosa che rendeva il tutto ancora più strano è che non li vidi scambiarsi soldi o droga, parlavano mentre si allontanarono da dove ero io e non riuscii più a sentire il loro discorso.

Mi fermai un momento per processare quello che avevo appena visto, Mahone che parlava di affari con Chris e un altro suo amico che conoscevo solo di vista, sembrava stessero discutendo sulla veridicità delle parole di Austin, e mio fratello sembrava titubante riguardo a tutto.
Tutti i miei dubbi si erano palesati chiaramente davanti a me, ma ora si erano moltiplicate le domande, perché Austin vendeva droga? Di chi parlavano e soprattutto che cosa aveva in mente Chris?
Ripresi la bici, pedalando con quelle domande in testa fino a casa, dovevo nascondere quella preoccupazione dal mio volto, non volevo farlo notare a nessuno, soprattutto a mia madre, così sospirai profondamente, prima di aprire la porta ed entrare in casa.
"Lo hai trovato?" Mi chiese lei dalla cucina, cercai di trovare una risposta velocemente, schiarendomi prima la voce.
"Si, sta per tornare"
"Bene, io tra poco devo andare, cucini qualcosa tu?" Le annuii distrattamente, salutando Taylor che nel frattempo stava disegnando qualcosa sul suo quaderno.

Mio fratello arrivò a casa verso le 20:00, lo guardai tirarsi via la giacca per poggiarla sull'appendiabiti, cercai di continuare a girare il sugo che stavo preparando ma i miei occhi continuavano ad alzarsi per seguire i suoi movimenti, non sapevo come affrontarlo, ma sicuramente non potevo farlo con Taylor ancora sveglia.
"Cosa mangiamo?" Mi chiese, sedendosi a tavola, di fianco a nostra sorella.
"Pasta al pomodoro" La mia specialità, forse perché era uno dei pochi piatti che avevo imparato a fare.
"Vado a farmi la doccia, faccio in tempo?" Io annuii, senza guardarlo, ma sentii la sedia spostarsi e dopo poco la porta del bagno chiudersi, lì riuscii finalmente a lasciare andare la presa dal mestolo di legno che stavo stritolando per tutto quel tempo.
"Cos'hai Lau?" Mi chiese dolcemente mia sorella, facendomi distrarre.
"Niente Taytay, sono solo un po' stanca" Cercai di sorriderle, mentre la guardavo continuare a colorare degli animali.
"Devi riposarti allora"
"Lo farò" Le sorrisi un'altra volta, questa volta più genuinamente.

Elite (camren ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora