Capitolo 25

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Camila's p.o.v
Le indagini iniziarono fin da subito, ci lasciarono a casa per tre giorni, dovevano prelevare tutte le prove possibili, controllare i filmati delle telecamere e ovviamente interrogare i presenti.
Venni a sapere di Marta, era distrutta, avevano aspettato per interrogarla, dato che era in uno stato davvero troppo fragile.
In quei tre giorni rimasi in casa, non avevo voglia di uscire o di parlare con qualcuno, Shawn venne a casa mia, ma mia madre gli inventò una scusa, dicendogli che non ero in casa.
In realtà parlai con una sola persona, Lauren, la chiamavo la sera, parlavamo per ore, un modo per distrarre entrambe dai pensieri che tormentavano le nostre menti.
Ci stavamo avvicinando e mi maledicevo per quello, l'avevo lasciata entrare nella mia vita, cosa che mi ero ripromessa di non fare, ma con lei era inevitabile, riusciva in modo naturale ad avvicinarsi a me, come due magneti che finalmente avevano la possibilità di attaccarsi.
A lei non sembrava importare, erano solo delle conversazioni innocue, probabilmente non dovevo darci così tanto peso, ma era inevitabile non notare i cambiamenti che il nostro rapporto stava subendo.
"Sicura di voler tornare domani?" Eravamo in chiamata, avevo messo il vivavoce e appoggiato il telefono sul cuscino, pensai alla sua domanda, ma la verità era che stavo impazzendo a rimanere chiusa in casa.
"Si, ho bisogno di cambiare aria" Le risposi sospirando.
"Anche io, ho sentito che faremo un incontro" Lo avevo sentito anche io ed era prevedibile, tutti eravamo rimasti scossi da quello che era successo, chi più chi meno.
"Ei, ti va se mi passi a prendere tu domani?" All'inizio sentii silenzio dall'altro capo del telefono, poi, un si ripetuto due volte uscì dalle casse.
"Certo, ehm, mia madre domani non lavora, passo per le 7:20?" Sorrisi, il tono della sua voce era cambiato non sembrava più stanca come prima.
"Va bene, andiamo a dormire ora"
"Buonanotte camz" Camz era il soprannome che aveva trovato per me, lo aveva detto al telefono la prima volta e da quel momento, dopo aver sentito la mia leggera risata, continuava ad usarlo.
"Buonanotte Laur" Io non ne avevo ancora trovato uno per lei, ma ero dell'idea che i soprannomi venissero spontaneamente.
Chiusi la chiamata con un sospiro impercettibile, ero stanca, molto, e avevo davvero bisogno di riposarmi e riacquisire più energie possibili per il ritorno a scuola.

La mattina, come da accordi, Lauren si presentò davanti al cancello, il solito sorrisetto da idiota mentre guardava la fotocamera, in attesa che le aprissi.
"Buongiorno" Mi disse quando entrai nell'auto, sistemando lo zaino davanti ai miei piedi.
"Buongiorno, dormito bene?" Le domandai, notando delle leggere occhiaie sotto ai suoi occhi verdi.
"Oh queste? Sono dei residui di questi giorni, in realtà stanotte ho dormito piuttosto bene, tu?"
"Abbastanza bene" Lei mi annuì senza andare oltre, si vedeva che eravamo entrambe tese, e il silenzio tra noi non era più scomodo come prima.

Lauren guidò con calma, la radio tenuta a basso volume, mentre i fari dell'auto squarciavano la nebbia mattutina davanti a noi.
L'autunno era ormai finito, lasciando spazio ai mesi invernali, non ero del tutto pronta a partire per le vacanze natalizie, ma forse era un bene allontanarsi da qui, cambiare davvero aria e liberare la mente.
"Siamo arrivate" Non me ne accorsi nemmeno, fino a quando non sentii la sua voce che mi risvegliò dai miei pensieri, mi sorrise quando scendemmo entrambe dall'auto, pronte per entrare.
Non c'era nessuno seduto sulle scale, nessun rumore o risate di studenti all'entrata, la
nebbia rendeva il tutto ancora più triste e malinconico, sicuramente tutti erano già seduti nell'aula magna.
"Andiamo" Mi sussurrò la corvina, mettendomi una mano sui fianchi per quasi condurmi verso l'ingresso, mi lasciai trasportare dai suoi passi, poiché le mie gambe sembravano voler cedere ad ogni metro che facevano.
Avevo paura, era inutile negarlo, non volevo rivivere quella sensazione che ormai mi tormentava da quella sera, ma dovevo farlo, dovevo affrontarlo.
Fortunatamente avevo al mio fianco Lauren, che non mi lasciò per un secondo, camminammo in silenzio nell'aula, anch'essa in completo silenzio, prendemmo posto nella parte destra, dopo aver salutato Dinah, Ally e Normani, sedute poche file davanti a noi.

Elite (camren ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora