Capitolo 15

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Narrator's p.o.v
"Lauren, torna subito a casa" Furono quelle le parole che la corvina sentì al telefono, proprio mentre si era assentate dalla lezione.
Rientrò come una furia in classe, tutti gli occhi puntati addosso mentre ignorava i rimproveri del professore e rimetteva tutte le sue cose nello zaino.
"Lauren" Riconobbe una voce tra tutte, Camila era seduta proprio vicino al suo banco e la guardava con occhi preoccupati.
"Cos'è successo" Le chiese invece Normani, ma neanche lei ricevette risposta, in pochi secondi la corvina corse fuori dalla classe, senza dire nemmeno una parola.
Fortunatamente quel giorno era venuta a scuola con la macchina di sua madre, dato che lei aveva un giorno libero dal lavoro, girò le chiavi e schiacciò il più velocemente possibile l'acceleratore, dirigendosi a casa sua.
Durante il tragitto continuava a domandarsi il motivo di quella chiamata, perché sua madre aveva quel tono così preoccupato? cos'era successo?

Le sue domande trovarono presto una risposta, quando salì correndo su per le scale e bussò alla porta, ritrovandosi davanti il viso di sua madre.
"Lauren grazie a dio" Fu quello che le disse Clara, abbracciandola brevemente per poi farla entrare.
Lauren a quel punto era estremamente confusa, ma quello smarrimento si trasformò ben presto in shock, quando i suoi occhi studiarono la figura distesa sul divano.
"Chris!" Esclamò ad alta voce, avvicinandosi al fratello che giaceva ad occhi chiusi, dei lividi evidenti gli coprivano il viso e dei cerotti coprivano ferite ancora sanguinanti.
"Chi è stato?" Chiese Lauren, in preda all'ira, non aveva senso chiedergli che cosa fosse successo perché era evidente, qualcuno aveva picchiato suo fratello.
"Non...io non lo so" Chris Riuscì a risponderle con un fio di voce, tossendo subito dopo.
"Dimmi che non tu non c'entri nulla" Questa volta fu Clara a parlare, avvicinandosi alla figlia.
"Non lo so" Rispose seccamente la corvina, arrabbiandosi più con se stessa per non esser riuscita a fare qualcosa.
"Andrò all'incontro a scuola di Taylor, fatti una doccia e fammi il favore di controllarlo" Clara era visibilmente preoccupata per la situazione ma di certo non aveva colpe.

"Cazzo Chris" Lauren camminava avanti e indietro, stropicciandosi le labbra con le dita, com'era solita fare quando qualcosa la turbava, nel frattempo altre mille domande si erano infiltrate nella sua testa.
"Non fare cazzate" Sussurrò il ragazzo, conoscendo perfettamente il carattere della sorella.
"Ti hanno picchiato, se non me lo
vuoi dire tu, troverò io chi è stato"
"Ti ho detto la verità, non conoscevo quei ragazzi" Rispose a fatica.
"Quanti erano?" Domandò Lauren.
"Tre" Chris aprì leggermente gli occhi, studiando l'espressione della sorella.
"Se lo hanno fatto i motivi possono essere solo due, volevano spaventare te o volevano spaventare me" Ragionò lucidamente la corvina.
"Te?"
"È il motivo più plausibile, era un avvertimento, e hanno toccato te per mandare un messaggio a me" Lauren scuoteva la testa, il puzzle cominciava a crearsi nella sua testa.
"Perché mai dovrebbero spaventarti, hai fatto qualcosa?"
"Niente di illegale no" La corvina guardò Chris, che sembrò pensare a tutte le ragioni possibili.
"Beh? Hai rubato la ragazza a qualcuno?" Il fratello lo disse ironicamente, ma notando lo sguardo di Lauren abbassarsi, capì di aver fatto centro.
"Cazzo Lauren...davvero? Sono così perché tu ti sei scopata la ragazza di qualcuno!" Lauren voleva ridere per la reazione di Chris, ma il ragazzo stava davvero male e non le sembrava il caso di farlo innervosire.
"È solo un'ipotesi, questa è l'unica cosa che mi viene in mente, e se è così lo scoprirò domani" Lauren era sicura, Mendes c'entrava qualcosa con tutto questo e aveva intenzione di scoprirlo.
"No Lauren, non capisci che è peggio?"
"Che cosa vuoi che faccia? per quello che so ora anche Mamma potrebbe esser in pericolo, non lascerò che vi succeda qualcos'altro" La testardaggine della sorella fece sospirare Chris, era difficile farle cambiare idea, quasi impossibile.

"Lauren, puoi chiamarmi?" Lauren osservava quel messaggio da almeno cinque minuti, Camila le aveva scritto quel pomeriggio, ma la corvina non sapeva cosa fare, forse la cubana voleva vederla, a Lauren avrebbe fatto bene un po' di svago.
"Lauren, finalmente, pensavo ti fossi addormentata con la chat aperta" Iniziò Camila, sentendo sospirare dall'altro lato del telefono.
"Tutto bene?" Continuò la latina.
"Ti va di venire da me?" Lauren lo disse tutto d'un fiato, così velocemente che a Camila sembrò di averlo immaginato.
"Ehm, certo, dammi una ventina di minuti"
Camila rimase sorpresa da quella richiesta ma accettò con convinzione e in poco tempo si trovava seduta in macchina, a guidare verso casa della corvina.

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