Lauren's p.o.v
Quella mattina mi svegliai presto, sentendomi incredibilmente riposata, la prima cosa che feci fu controllare il telefono, quel piccolo scambio di messaggi con quella ragazza mi aveva fatto sorridere, era il nostro secondo giorno e già ci avevano invitato ad una festa.
La mia mente mi diceva di non fidarmi, di lasciarli perdere e continuare a vivere come avevo sempre fatto, ma il mio cuore diceva di buttarsi, d'altronde era solo una festa, sicuramente niente di così tanto grave."Lauren, hai venti euro da prestarmi?" Appena uscii dalla mia stanza mi scontrai con mio fratello, Chris, che sembrava fosse rimasto fermo lì ad aspettarmi da un po'.
"Cosa ci devi fare?" Chiesi dubbiosa.
"Niente, comprarmi il pranzo" Alzai le sopracciglia alla sua risposta vaga e lo sorpassai, raggiungendo la cucina con lui dietro.
"Dov'è la mamma?" Domandai, ignorando la sua richiesta e sperando che mollasse l'osso, purtroppo però lo conoscevo bene, non si sarebbe arreso così facilmente.
"Al lavoro, ma hai visto che ore sono?" Alzai lo sguardo sull'orologio e corsi velocemente in camera non appena mi resi conto di esser tremendamente in ritardo.
"Cazzo" Esclamai, cercando di infilarmi il più velocemente possibile i miei anfibi neri.
"Tieni, sarà meglio che la storia del pranzo sia vera" Diedi a mio fratello i venti euro, sperando davvero che non li usasse per altro, poi scesi correndo giu per le scale con lo zaino in spalla e presi la bici, iniziando a pedalare come se stessi gareggiando per il giro d'italia."Jauregui...in ritardo il secondo giorno" Entrai nell'aula con il fiatone, tutti mi guardavano e parlavano a bassa voce tra loro, cercai di riprendere fiato e risposi al professore:
"Mi scusi c'era-"
"Non mi servono le sue scuse, vada al suo posto" Annuii al suo ordine, d'altronde non era colpa sua se mi ero svegliata talmente bene dal dimenticarmi di dover andare a scuola, cercai Normani con lo sguardo, ma seduta al suo fianco ci trovai Ally.
"Che cosa aspetta signorina Jauregui?"
Passai tra i banchi e trovai un posto libero di fianco ad un ragazzo moro, speravo davvero che non fosse un amico di Mendes, quando mi sedetti al suo fianco,lui non disse nulla, si limitò ad alzare lo sguardo dal suo telefono per guardarmi velocemente, poi continuò ad ignorarmi, perfetto, pensai, tirando fuori i libri."Jauregui, può fermarsi un attimo?" La lezione di inglese era appena terminata, ma la voce del
professore mi fece voltare, mi avvicinai a lui e sospirai.
"Se riguarda il ritardo, mi dispiace davvero io-" Inizia a parlare ma venni interrotta.
"No, non riguarda il ritardo, riguarda quello che è successo ieri" Corrugai la fronte, aspettando che continuasse il discorso:
"Ascolta, innanzitutto sappi che non ho intenzione di punirti per quell'uscita ingiustificata, ma non voglio che succeda di nuovo...intesi?" La conversazione risultava più colloquiale, e sembrava che il professore avesse capito il mio punto di vista, così decisi di annuire, senza controbattere, non avevo altra scelta e dovevo sempre tenere a mente le parole di mia madre, loro venivano sempre trattati in modo diverso, e dovevo accettarlo."Lauren" Uscii dalla classe e venni immediatamente accolta da Normani e Ally, tutte e tre ci dirigemmo verso l'aula ricreativa, non avevo davvero voglia di parlare, l'unica cosa di cui avevo bisogno era di una canna, per scaricare un po' la tensione che avevo accumulato durante la mattinata.
La scuola aveva delle regole rigidissime sul fatto di consumare sostanze stupefacenti o alcolici, e io avevo intenzione di rispettarle, l'unica sostanza che consumavo era la marijuana, mi rilassava, e in quel momento volevo davvero rilassarmi e staccare la testa per un po'.
"Cosa ti ha detto?" Mi chiese Normani, sedendosi sui divanetti bianchi.
"Voleva parlarmi di ieri, della mia uscita" Alzai le spalle, senza dargli troppo peso e lei mi annuii, capendo la situazione.
"E perché sei arrivata in ritardo?" Questa volta la domanda proveniva da Ally.
"In realtà non lo so, mi sono svegliata ma sono rimasta nel letto per troppo tempo, fortunatamente Chris mi ha avvisato" Spiegai, vedendo Camila entrare nella stanza, tutti gli occhi dei presenti si diressero verso di lei, ormai mi era chiaro il suo ruolo, era la regina, la più popolare insomma, bastava notare come tutti parlavano di lei, dei suoi vestiti e del modo in cui camminava per i corridoi.
"Tieni a bada i tuoi istinti omosessuali" Mi girai di scatto verso la mia migliore amica, che mi guardava trattenendo una risata.
"Non ho fatto niente" Cercai di difendermi, ridendo insieme a lei, le nostre risate attirarono l'attenzione di un gruppetto di ragazzi, tra cui Mendes, che si avvicinò a Camila, abbracciandola e sussurrandole qualcosa.
"Sicura di voler andare a questa festa?" Lo domandai a Normani, la quale alzò le sopracciglia, come se le stessi dicendo qualcosa di completamente assurdo.
"Scherzi vero? Ovvio che ci voglio andare e tu verrai con me"
"Non lo so Mani...non sappiamo come sarà"
"Non c'è problema, se non ci piace ce ne andremo via prima" Annuii al suo discorso sensato, non sapevo nemmeno da dove provenissero tutte queste mie preoccupazioni per quella stupida festa.
"Che materia abbiamo ora?" Chiesi, svogliatamente.
"In realtà c'è l'ora di ginnastica, sai che qui fanno le gare di nuoto vero?" Lo sapevo, la squadra di nuoto de Las Encinas era abbastanza conosciuta e avevo anche visto alcune foto di Camila, a quanto pare nuotava anche lei.
"Lo so, ma a me non piace il nuoto" Alzai le spalle.
"Beh, c'è anche una squadra di basket ma è maschile, se vuoi posso provare a trasformarti" Ridemmo insieme a quel discorso ma venimmo interrotte dal suono della campanella che ci avvisava di rientrare nelle aule, o in questo caso di dirigersi verso la palestra.
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Elite (camren ita)
FanfictionSpagna, tre ragazzi vengono scelti casualmente per frequentare il college più prestigioso della città. Tra questi c'è Lauren Jauregui, una ragazza umile, che a Las Encinas non incontrerà solo libri di testo e insegnanti severi, dovrà fare i conti c...