Capitolo 38. Percy.

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POV ELSA
Sentii Anna urlare. Mi alzai velocemente dal letto e sgranando gli occhi corsi verso la stanza matrimoniale. Vidi Jack raggiungermi velocemente mentre volteggiava in aria. Correvo di fianco a lui. Era bellissimo anche con gli occhi assonnati e i capelli arruffati.
Spalancammo la porta della loro camera in fretta. Dentro faceva un freddo cane.
Anna guardava in aria a bocca aperta mentre Kristoff si grattava la nuca. Non capii cosa stessero guardando finché non puntai lo sguardo su un piccolo fagotto blu che volteggiava in aria. -Percy?- sussurrai. Ci misi un po per realizzare che era lui. Non sapevo come potesse essere li in aria.
-jack prendilo perfavore.- disse Anna allungando le mani preoccupata.
Jack si avvicinò al bimbo fluttuante e lo riporto fra le dolci braccia della madre.
-Percy sta bene.- disse Kristoff cingendo con le braccia la moglie.
-non mi spiego come abbia fatto.- disse il ragazzo della neve. Si girarono verso di me.
-volete incolparmi?- chiesi seccata.
-no, Elsa certo che no.- disse mia sorella.
-solo, sei l'unica in famiglia con strane doti pericolose.- farfugliò lei.
Quelle parole mi ferirono tremendamente.
-no, aspetta che? Elsa.- aveva capito il significato delle sue parole. -non intendevo dire che sei un pericolo, scusami.- disse addolorata.
-buona notte.- dissi tornadomene in camera mia.

POV KRISTOFF
Forse Anna aveva esagerato. Nonostante fosse ormai matura a volte si dimostra ingenua. È adorabile, ma in questo caso non fu proprio una cosa adorabile. Sentii Gwen che iniziava a piangere.
Andai a prenderla in braccio per calmarla.
Jack era visibilmente frustrato.
-tutto bene amico?- dissi avvicinandomi.
Lui annuì, diede un rapido sguardo alla bambina e strinse i denti.
-ora vi lascio soli, chiamate se avete bisogno, notte.- e se ne andò chiudendo la porta alle sue spalle. Non sapevo cosa stesse succedendo quella notte.
Andai ad abbracciare Anna.
-siamo tutti un po' stanchi con l'arrivo dei due piccoli, vai a letto, ne hai bisogno, ci penso io.- dissi dandole un bacio sulla fronte.
-sicuro?- chiese lei sbadigliando.
-certo- mi diede anche Percy in braccio, le sorrisi e la guardai infilarsi sotto le coperte. Si addormentò velocemente. Anche i bambini dopo un paio di minuti si addormentarono beati. Li rimisi nelle culle e mi addormentai aspettando l'alba.
Lo strano fenomeno del 'Percy volante' si ripresentò due notti dopo.
Ormai eravamo tutti preoccupati. Anna e Elsa si parlavano solo in casi eccezionali. La regina era continuamente chiusa nel suo studio, e Anna invece assisteva ai consigli a cui Elsa non poteva andare. Più i bambini crescevano, più Jack era strano. Era come se avesse paura di Gwen. Non ne so il motivo.
-siamo di nuovo noi eh?- dissi retoricamente ai miei figli mentre giocavano con dei peluche. Loro ridacchiavano semplicemente non avendo ancora acquisito l'uso della parola. Ormai avevano quasi sei mesi. E gattonavano fin troppo velocemente per i miei gusti.
Mi sedetti vicino a loro. Erano così piccolini. Così paffuti e dolci. Ad un certo punto Gwen perse un peluche dalle mani di Percy. Quello non inizio a strillare. Semplicemente guardo fisso la sorellina. Quella, prese a fluttuare.
Spalancai gli occhi a quella visione e prima che non ci arrivassi riafferrai la poveretta che strillava impaurita.
Possibile che sia lo stesso Percy?
Devo portarlo a Gran papà.

Spero che il capitolo vi piaccia. Grazie a tutti dei voti ❤️

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