Capitolo 1. La svolta.

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Un uomo grida :"Ferma non scappare!"
Mi ritrovo in un bosco circondata da alberi imponenti che creano una fitta rete e sto correndo, fatico a non inciampare sulle erbacce.
Mi accorgo di star scappando da lui ma non riesco a vederlo in volto, seguo quel poco di luce che la luna emette stanotte e so che la sua presenza è alle mie spalle, non riesco ad aumentare il passo, sono disorientata, non capisco come sono finita in questo posto ma continuo a correre. Intravedo nel buio un edificio non molto lontano da me, sembra un supermercato abbandonato per i carrelli lasciati all'ingresso, l'ansia sale, so che sto per cedere.
All'improvviso nel silenzio qualcuno urla, è una ragazza; sto per arrivare all'edificio ma apro gli occhi emettendo un respiro profondo e mi sveglio. Grazie al cielo.
Fisso il soffitto della stanza incredula di essere a letto, sono così felice di vederlo.
Il mio sogno (se così vogliamo chiamarlo) era talmente reale dal farmi pensare di stare per assistere ,alla mia morte in diretta; non è il primo incubo della settimana, mi tormentano per giorni se nella mia vita stanno per arrivare dei cambiamenti.
Dalle fessure della serranda non intravedo il sole ,al contrario, sento rumore di pioggia battere sull'asfalto e penso proprio che ci sia fuori un temporale.
Sono le sei,del mattino si, anche io speravo in una sveglia diversa ma oggi è un giorno a se.
Mente e corpo sono sincronizzati per manifestare tutta l'ansia che ho cercato negli anni di reprimere, d'altronde, lei sa sempre quando è il momento giusto per entrare in azione.
Penso che andrò a lavarmi, ho letto che farsi una doccia fredda stimola la produttività, (solo a me stimola il rimpianto di non essermi lavata la sera prima?)
Devo essere pronta in mezz'ora, non posso rischiare di perdere il volo.

Che fine fa la malinconia quando scompare? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora