Capitolo 25. Quattro anni prima.

18 2 0
                                    

La distanza ti divora come fame di fronte una pizza che non puoi mangiare, il tempo scorre diversamente e i mesi si alternano alle stagioni passando lenti.

Abbiamo due vite parallele: una da soli e l'altra insieme.

Mentre recupero i pezzi di noi, ho deciso di recuperare anche i miei scrivendomi all'università e scegliendo però, una facoltà che non mi appartiene: ho, ancora una volta, ascoltato gli altri e non me.
Avrei voluto tanto studiare lettere o filosofia ma sentivo il peso del giudizio altrui aggravare così tanto sul mio che non ho avuto il coraggio di seguirmi:

"Che cosa vuoi studiare dopo il liceo?"
"Mi piacerebbe studiare lettere"
"Lettere? Vuoi restare disoccupata a vita?
Scegli la scienza ascolta a me!"

Così mi ritrovo a studiare libri di chimica che non capisco per la scarsa voglia di farlo.
E io che pensavo sarebbe stato come giocare al piccolo chimico...

Ho resistito due anni immersa in un mondo che non mi apparteneva, per poi mollare tutto e cambiare strada.
Mi sono sentita fallita, senza futuro, inutile.
Ho pensato di aver deluso chi avevo attorno e perfino me stessa.
Emozioni negative e distruttive emergevano perché avevo dimenticato che si fa sempre in tempo a cambiare strada e infondo non c'è nulla di male nel farlo.

Così un mese dopo aver lasciato l'università ,ho preso un volo per Roma ,sola andata; per raggiungerlo, per raggiungermi.

Che fine fa la malinconia quando scompare? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora