Mesi d'inverno si alternano al pensiero costante che ho dentro: rinascere.
La vita è schiantarsi al suolo a cento chilometri orari per poi rialzarsi e curare le ferite.
E io devo imparare di nuovo a camminare.Perché abbiamo paura di sognare?
Ci accontentiamo di seguire il percorso sbagliato, quello che comporta meno sacrifici.
Ma è proprio alla fine della strada più buia e durante il suo tragitto, che troveremo noi stessi.Sono lontana da casa e lontana da lui.
Mi trovo dall'altra parte del mondo in una delle metropoli più frenetiche esistenti: New York.
Mi sento disorientata.
Vedo migliaia di persone correre da una parte all'altra della strada e io le seguo in cerca di una panchina. La trovo, mi siedo.
Me ne sto qui a contemplare il cielo.
Mi ha sempre fatto sentire parte di qualcosa di immenso e mai troppo piccola rispetto a lui.
Un viale costeggiato da imponenti alberi rende una cornice questa strada.
Avete presente quando vi manca così tanto qualcuno, che finite per mancare anche a voi stessi?
Io mi sento così.
Sola, triste, persa.
Sono passati pochi mesi dalla sua partenza e il pensiero che possa avermi già dimenticata brucia dentro come falò estivi.
Dovrei ritornare sui miei passi, non pensare a ieri ma non posso.
Un filo rosso mi conduce dritta verso casa sua.
Vorrei scrivergli anche se so che l'orgoglio parlerebbe per me."Alzati ho preso i biglietti "
Mia sorella si avvicina con dei biglietti per un tour e così saliamo su uno di quei pullman turistici che portano in giro per la città: vedo da lontano la statua della libertà, wall street, Rockefeller Center, Chinatown e per pochi minuti mi ritrovo dentro il film "una pazza giornata a New York" delle gemelle Olsen.
Mentre siamo fermi al semaforo inizia a piovere e noi fortunatamente abbiamo scelto i posti all'aperto.
L'autobus accosta e ci fa scendere, proseguiamo a piedi dopo aver comprato per quindici dollari un ombrello già mezzo rotto.
Mi sento al sicuro vicino a lei.
Le sventure diventano avventure.
Non sento il peso dei pensieri.
"Guarda gli hot dog! Ti prego proviamoli!"
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Che fine fa la malinconia quando scompare?
Genel Kurgu"Sembra come fosse ieri, il giorno in cui entrai in quell'agenzia di viaggi, malinconica e taciturna. Le valigie piene degli ultimi vent'anni della mia vita pronte a partire con me. Cento addii che non avrei mai voluto pronunciare eppure dovevo fa...