Capitolo 7. Dèjà vu.

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Con la mente torno indietro nei giorni:
cerco di colmare il silenzio che hai lasciato immaginando le tue parole.
La tua casa; entrare e sentire il tempo fermo nell'istante in cui sei andata via, mi fa credere per qualche secondo che tu sia ancora lì.
Continuo a crescere portando dietro, come macigni legati alla mia gamba, il vuoto e il dolore che solo un'anima come la tua, può infondere inconsciamente e senza averne colpa.
Mi gelo dentro e fiumi di lacrime scendono se ti penso.
La sensazione che si prova quando perdi qualcuno somiglia a quella che senti mentre cadi nel vuoto mentre sei a letto.
Ti senti nel buio, ti senti nulla.
Pensavo che la tua casa sarebbe rimasta vuota per sempre.

Persa tra dipinti e sculture rispondo al telefono:
" Pronto con chi parlo?"
Sento una voce spezzata.
"Giulia sono io, la mamma, scusa se ti chiamo da questo numero ma volevo dirti che hanno venduto casa della nonna, mi dispiace."
Resto ferma come la statua che ho di fianco, non avrei mai voluto ricevere questa chiamata ma nel profondo,  sapevo che prima o poi sarebbe successo.
La tua casa verrà demolita e ricostruita per far spazio a qualcun altro.
Sono infuriata. Per anni ho continuato a far finta che tu fossi lì, mi bastava sentire il tuo odore, inconfondibile, per sentirti vicina.
Avevo così dannatamente bisogno di te, tutti lo avevamo; soprattutto mamma: ho visto il suo dolore nascosto in sorrisi accennati.
Ho provato ad amarla in silenzio condividendo il suo vuoto: si intravedeva dagli occhi che urlavano.
Averti persa mi spinge ad amarti costantemente, oggi più di ieri.
Hai lottato e sofferto, Dio solo sa quanto.

Mi distraggo da questo momento che mi rapisce. Nuvole bianche coprono a tratti il sole che mi scalda. Respiro. Annego nei miei pensieri.
Sono confusi, in lotta tra loro.
Vorrei aver avuto un altro giorno, un altro pranzo condiviso, un altro bacio ma non li ho.
Tutto ciò che mi resta, sono ricordi conservati ripiegati in dei cassetti.
Esco da questo posto in preda all'ansia, a fianco a me c'è lui.
Mi guarda, mi stringe.
Continuo a rivivere il passato nel tempo.
Mi ci perdo dentro, mi culla il tormento.
Oggi è una fresca giornata d'inverno e a me sembra già di aver vissuto questo giorno...

Che fine fa la malinconia quando scompare? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora