Capitolo 10. Distese verdi ed il cielo blu.

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Ovunque io guardi vedo sentieri illuminati persi nel nulla.

"Guarda, non fare rumore, viene verso di noi"
Trattengo anche l'ultimo soffio di fiato che rimane nei polmoni, resto immobile a guardare quanto sia maestoso.
Vengo invasa dall'adrenalina.
Il mio animale guida fermo davanti a me, a pochi passi.
Una voce all'improvviso risuona da dietro.
"Volete toccarla? Ama le attenzioni."
"Dice a noi?"
"Si, non avere paura, lei è abituata"
Guardo mia sorella e il suo sguardo impaurito mi comunica di farlo per prima.
"infondo nella tua lista delle cose da fare prima di morire, c'è la voce: accarezzare un elefante, l'ho letta di nascosto. "
"Si è vero e mi sembrava così impossibile da realizzare che quasi non riesco a farlo;
hai letto il mio diario?!"
Trattengo le lacrime.
Mi avvicino lentamente, mi lascio andare.
" Si chiama Laila, ha 35 anni."
"Ciao Laila"
Resta immobile e si lascia passare con timore la mia mano sulla sua pelle ruvida.
È vissuta, forte, una corazza.
"Ho toccato un elefante!"

Ci troviamo in questo piccolo villaggio immerso nel verde che continuiamo ad esplorare per l'intero pomeriggio.
Alla fine della strada che stiamo percorrendo, intravediamo un tempio disperso nelle praterie.
Incantate lo fotografiamo con la mente.
Ci stringiamo per mano ed entriamo.
Entrambe cerchiamo l'equilibrio che nasce dalla pace e lo troviamo guardandoci attorno, sentendo il silenzio di un posto così sacro.
I muri trasudano speranza.
È tutto bianco, entrando di fronte a noi,
si trova una statua del Buddha d'oro. Riusciamo a sentire i sogni della gente entrata prima di noi.
Vedo una lacrima scendere sul suo volto.
"Perché piangi? Finirai per far piangere anche me.
"Perché dentro questo posto sento la pace che cercavo"

Lei è fragile quanto forte, ogni lacrima che versa contiene le paure che porta nascoste.
Nata sotto il segno del cancro, il quattro luglio, mentre l'America intera era in festa.
Viveva una vita che aveva scelto di fare, per non deludere gli altri.
Aveva nascosto i suoi sogni.
Un giorno non molto lontano però, mentre studiava economia all'università di Siena, mi ha telefonata dicendomi:
" Mollo tutto, vado a studiare moda"
Speravo sarebbe arrivato il giorno in cui il coraggio l'avrebbe presa per mano, accompagnandola verso la vita che sognava realizzare.
Quel giorno sentivo nella sua voce la sua rinascita.
Stava ascoltando se stessa, il sogno che le era stato cucito su misura come gli abiti che realizzava nel tempo libero.

Una parte di me sa che prima o poi, ciò che soffochi, ti toglierà il respiro.
Ecco perché sono qui, in mezzo al nulla.
Stavo soffocando e ho deciso di ascoltarmi.
Spesso dimentichiamo che l'amore non è un sentimento da scambiare solo verso gli altri.
E così facendo ci ignoriamo.
Il mio lavoro;
la mancanza di mia nonna;
cercare di essere sempre perfetta per gli altri piuttosto che per me,
mi tengono ferma su di un pavimento freddo come il marmo.
Io vorrei tanto non sentire la malinconia che ciò comporta.
Proprio come il silenzio che distingue questo posto, distese verdi ed il cielo blu.

Che fine fa la malinconia quando scompare? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora