Come batuffoli di cotone intravedo dal finestrino nuvole, assumere le forme delle mie fantasie; sono bianche, lucenti, il sole le illumina; mi incanto a fissarle.
All'improvviso però , distolgo spaventata lo sguardo dal cielo e mi ricordo di essere seduta sopra il sedile di un aereo che vola a kilometri dal suolo; l'ansia mi assale. Controllo che il telefono sia impostato in modalità aereo mentre io torno in modalità ansiogena. Anche se è una tratta breve, lesta, quasi fulminea; sento scorrere tutti i secondi dei 60 minuti. Solo l'ultimo minuto scorre diversamente, forse perché stiamo atterrando; strofino le mani sudate sui jeans, sistemo i capelli, prendo il trolley con quel poco di forza che mi ritrovo e sono pronta a scendere; scalino dopo scalino corro verso la mia nuova vita.
L'aeroporto è fonte di nuove partenze e non fisiche; milioni di persone volano ogni giorno inseguendo nuovi posti, in cerca dei loro sogni.
È meta anche di arrivi, quelli che vedi su Instagram, dove il tuo ragazzo ti aspetta con un mazzo di fiori e un cartello con su scritto "bentornata amore"; tutte cazzate si.
Salgo sul taxi, guardo attorno luoghi sconosciuti a me .
Tutto è così dannatamente diverso.
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Che fine fa la malinconia quando scompare?
General Fiction"Sembra come fosse ieri, il giorno in cui entrai in quell'agenzia di viaggi, malinconica e taciturna. Le valigie piene degli ultimi vent'anni della mia vita pronte a partire con me. Cento addii che non avrei mai voluto pronunciare eppure dovevo fa...