Capitolo 5 . Un fulmine a ciel sereno.

75 8 0
                                    

Anni travestiti da istanti mi legano a lui.
Faccio in tempo a fare colazione, stranamente sono riuscita a sottrarmi dei minuti dal sonno. Verso una tazza di latte, cospargo di marmellata due fette biscottate rigorosamente integrali. Mi siedo, emetto un respiro profondo, quasi di sollievo. Sono a casa, il posto sicuro nel quale mi sento protetta; dal mondo, dagli altri.
Le mie difese spente.
Faccio in tempo anche a lavare la tazza sporca. Suonano al citofono, è lui.
Col suo passo svelto sale a due a due i gradini che portano verso casa.
"Ti stavo aspettando giù!" esclama.
"Ma io non sono ancora pronta, devo sistemare i capelli,mettere le scarpe e non ti volevo fare aspettare al freddo, ecco perché ti ho detto di salire" ribatto io.
La sua piccola ira si placa nel sentire le mie parole.
Sono trascorsi quattro anni da quando la sua vita si è incrociata alla mia.
Folti capelli nero corvino, occhi profondi e sinceri che scaldano anche il più freddo dei cuori. Vorrei per un istante riuscire a descriverlo in maniera da rendere giustizia al suo essere così perfetto per me ma non ci riesco. Non trovo mai le parole adatte: tutto ciò che vorrei scrivere si trasforma in sensazioni: la pace di aver trovato pezzo dopo pezzo me stessa, amandolo.
Mi distraggo dal flusso di coscienza che mi invade e guardo l'orologio, Roma è una città frenetica e anche io come lei devo seguire il ritmo che detta.
Scendiamo le scale correndo, voliamo in macchina e inizia a piovere.
Amo la pioggia, il cielo piange comprendendo uno degli stati d'animo che più mi appartiene ma magari non oggi che vorrei fingermi turista.
Tra una pozzanghera e l'altra arriviamo a destinazione: Galleria borghese.
Siamo in fila, è scorrevole, non aspettiamo molto e siam già dentro. Mano nella mano, siamo emozionati. Non abbiamo mai fatto un' esperienza simile. Sembrerà banale o antico visitare un museo per molti, eppure io ci trovo così tanto amore nelle opere realizzate da queste persone sconosciute a me.
Vengo invasa dall'arte come dall'amore.
Di stanza in stanza, increduli ogni volta che rivolgiamo lo sguardo al soffitto, navighiamo in un oceano d'arte tra onde di dipinti e sculture.
All'improvviso arriva una telefonata e come un fulmine su di un albero, brucio dentro.

Che fine fa la malinconia quando scompare? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora