Sono passate poche settimane da quella telefonata eppure sto meglio.
Sono qui per salvare ciò che resta di me.Non avrei immaginato di partire così repentinamente eppure lo dovevo a me stessa.
Sento l'aria accarezzarmi come se volesse dirmi qualcosa.
Siamo sedute su questa panchina con gli occhi increduli rivolti verso il tramonto.
C'è un gioco di luci, a fianco una fontana stranamente ancora in funzione.
Sento l'acqua scorrere rassicurarmi.
Vorrei essere resiliente e non cedere
ma capisco che forse pretendo
e ho sempre preteso troppo.
Il passato mi insegue come fosse la mia ombra, ad ogni passo mio vedo anche il suo. Per non far rumore si nasconde dietro la mia voglia di rinascere. Agisce quando meno te lo aspetti, facendo ritornare alla mente tutto ciò che vuoi dimenticare.
Mi incanto a fissare un punto all'orizzonte.
Vedo scorrere fotogrammi spezzettati della mia vita.È agosto, sono su questa piccola casa sul mare.
Cammino verso l'acqua,
non corro per paura che i miei chili di troppo vengano osservati da chi mi sta attorno con ribrezzo.
Sfioro la superficie del mare col piede come se fosse un termometro.
L'acqua è gelida.
Sono le sei, il sole sorge.
La spiaggia è il luogo dove nascondo le paure e le lascio cullare alle onde del mare.
Respiro a pieni polmoni cercando di prendere piu ossigeno possibile.
Vedo l'orizzonte scomparire in una distesa infinita e così facendo, mi sento tremendamente piccola.
In quel momento intravedo mamma incamminarsi verso me.
Sa che sto lottando contro i miei demoni e ha fatto anche sua questa battaglia.
Non mi lascia mai sola.
Credo abbia paura che anche un solo pizzico di amore non dato, possa farmi scomparire.
Ho perso tutto ciò a cui mi aggrappavo.
Ho visto amici voltarsi senza tornare indietro a riprendermi.
Mi sono sentita depressa, in ansia, sola.
Prima di trovare nomi ai miei malesseri non avevo mai provato quelle sensazioni.
" Chi sta facennu? "
"Niente, guardo il mare."
"Torna rintra che è pronto il caffè."
Sento nelle sue parole l'urgenza di stringermi a se e portarmi al riparo.
In queste settimane l'unica cosa che è riuscita ad avvicinarmi a me stessa è il mare. E io mi accendo a tratti radi.
Vado e vengo come le onde che s'infrangono sulla riva.Ricordo come fosse ieri, la foto che quel giorno di agosto, scattammo col sole all'orizzonte.
Volevo ricordare quei giorni, quel mare che ha ascoltato i miei lamenti e accolto i tormenti senza nulla pretendere in cambio."Che facciamo adesso?"
"Io voglio andare al mare."
"Ci sarà il mare da queste parti?"
"Certo che c'è!"
E così decidiamo di finire la giornata al mare, sdraiate a guardare le stelle. Alternando silenzi pieni di comprensione.
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Che fine fa la malinconia quando scompare?
General Fiction"Sembra come fosse ieri, il giorno in cui entrai in quell'agenzia di viaggi, malinconica e taciturna. Le valigie piene degli ultimi vent'anni della mia vita pronte a partire con me. Cento addii che non avrei mai voluto pronunciare eppure dovevo fa...