Capitolo 30. Il mare.

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Non avrei pensato di preferirti al mare ma davanti a così tanta pace, sento di averne già una personale al mio fianco.
Infondo avremmo tutti bisogno di questo:
essere rapiti e portati nel posto che preferiamo senza doverlo pretendere; essere sorpresi anche in seguito agli anni che passano, cercando di instaurare la noia della monotonia.

Intravedo da lontano il tramonto e le mie paure si liberano all'orizzonte.
Stendo sulla sabbia uno di quei teli hippie comprato al parco mentre lui, si 
butta di peso senza lasciarmi finire di sistemare gli angoli.
C'è vento, i capelli ribelli mi coprono il volto.
La felicità sta dentro le piccole cose e ricordo la storia di Sara, una ragazza che attraverso il suo blog, spiegava quanto si sentisse completa attraverso esse:
aveva venduto la sua villa per trasferirsi in una piccola casa in campagna, curava il suo orto e gli animali, dipingeva e passava  le notti con gli amici, tra i calici di vino e le conversazioni profonde, che solo a tarda notte si riescono a fare, le chiamava le piccole grandi cose.
Siamo alla costante ricerca di qualcosa e  rischiamo alle volte di trascurare tutto quello che abbiamo già, dimentichiamo quanto possa valere un tramonto e che non esistono soldi che possano comprarlo.
Io come Sara sono alla costante ricerca di qualcosa che mi appaghi: una conversazione profonda fatta tra anime che viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda, un calice di vino bevuto in riva al mare, un abbraccio che duri più di dieci secondi, un ti amo detto al momento giusto, un nuovo posto da esplorare che mi arricchisca.

"Guarda che mare."

Chiusa nelle sue parole sento la voglia che ha di condividere con me questo attimo puro che sta vivendo.

"Ti ricordi quando andavamo a scuola?"
"Certo e quindi?"
"Non ti ho mai detto quanto ci tenevo."
"A me?"
"A portarti al mare."

Ho imparato quanto gli uomini possano essere il contrario dello stereotipo che la società ci ha sempre descritto.
La sua non è mascolinità tossica e non c'è niente di più raro.
Ha bisogno di essere protetto e stretto tra le mie braccia quando necessita di un rifugio nel quale sentirsi sicuro.
Lo guardo cercando di trasmetterli le sensazioni che mi si stanno cucendo sulla pelle come abiti cuciti da una sarta.

"Siamo complici"

Che fine fa la malinconia quando scompare? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora