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Controcorrente.
Mi è sempre piaciuta l'idea di nuotare nella direzione opposta a quella nella quale andavano tutti.
Volevo esplorare altri posti, vedere altri mondi; consapevole del fatto che ci avrei impiegato qualche istante in più per raggiungere la meta che sognavo vedere e che una volta lì, il mio sforzo sarebbe stato ripagato da viste e paesaggi che m'avrebbero tolto il fiato.

"Svegliati! Dobbiamo partire, è tardi."
Sento delle padelle sbattere tra loro, prendere il ritmo della canzone che sul momento mia sorella cerca di comporre.
Apro gli occhi assonnata e vedo la luce provenire dalle finestre spalancate accecarmi.
"Chiudi le finestre, lasciami riprendere."
"No, andiamo a fare colazione, devi ancora chiudere la valigia."
Tra le due sono sempre stata la meno responsabile nonostante io sia la sorella maggiore.
Mi alzo infuriata, la guardo sorridermi entusiasta e riesco a mala pena a trattenere il broncio storto. Sono anni che non partiamo per esplorare e così, presa dalla voglia di voler fuggire, ho preso due biglietti per la Thailandia e il giorno stesso, l'ho chiamata dicendole di far le valigie.
Mi ha raggiunta senza esitare e finalmente mi sono ricongiunta alla parte di me che quando sta lontana da lei, vola via.
Lunghi capelli dorati a coprirle appena il viso, occhi dolci come il miele.
La sua anima nascosta all'interno delle città che abita, per paura d'esser ferita.
Pura come i pensieri di un pargolo.
Si respira un'aria diversa, mi riprendo dal sonno buttando giù d'un sorso una tazza di caffè, non ho fatto in tempo a mettere lo zucchero, sento il sapore amaro sopraffarmi.
"Corri, chiudi la valigia"
Tra una canzone e l'altra che suonano alla radio, la sento incitarmi.
Sono quella che fa sempre tutto con calma per provare a non darla vinta alle mie ansie.
"È tardi, hai fatto? Il treno parte tra mezz'ora!"
"Si sono pronta, spegni la luce."
Usciamo scendendo le scale cantando l'ultima canzone che abbiamo appena sentito, nello stesso istante, pronunciando lo stesso verso, ci guardiamo incredule nonostante questo, ci sia successo milioni di volte negli anni.
Non capisco come due menti, nonostante la distanza riescano a restare così connesse tra loro e ancor meno, non mi spiego come sia possibile connettersi.
Avete presente quando vi basta un solo sguardo per comprendere interi discorsi?
Ecco, noi siamo così, l'una l'esatta metà dell'altra, nonostante tutto, sempre.
La Thailandia è una meta alla quale ambivo da anni,qualcosa dentro me, mi spingeva verso lei.
E così senza pensarci troppo, mi ritrovo su un aereo.

"Quanto manca all'arrivo? Non riesco più a stare seduta."
" Mancano due ore."
" Due ore? Faccio finta di andare in bagno per alzarmi."

Si alza con la scusa del bagno anche se so quanto odi farlo in volo. La sua pazienza deve essere così sottile da farle scordare di essere a chilometri di metri dal suolo.
Ho deciso che documenterò tutto, per portare sempre con me, i ricordi del viaggio verso me stessa.

"Stiamo atterrando finalmente, non ci credo!"
"Nemmeno io, tu non hai un po' d'ansia ?"
"Si e sono felice, tu?"
"Si anche io, sento un'ansia mista ad entusiasmo. "
"Stai pensando alla nonna?"
"Si, lei voleva esserci."
"Ma lei c'è."

Che fine fa la malinconia quando scompare? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora