2. I Cruz

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Il cancello si apre automaticamente. L'uomo di Cruz comincia a camminare lungo il vialetto. Io invece lo sto seguendo, cercando di tenere il passo. Spalanca la porta e entra nella villa, mentre io sono rimasta imbambolata.

"Che imbarazzo!"

Lo vedo guardarmi incitandomi a seguirlo. Una volta dentro, rimango scioccata. Questa casa è enorme. Alla mia sinistra più in là c'è il salone dove ci sono dei divani che sono di color bianco e nero, alla mia destra invece c'è una porta semiaperta, all'interno c'è la cucina, davanti a me ho delle scale di color nero e bianco. Tutto è così pulito, troppo pulito, mi sento quasi a disagio.

«Signorina!» Cavolo mi sono incantata, e ho dimenticato di essere qui per parlare con il signore Cruz.

«Uhm si?» 

Perché è tutto così imbarazzante, sto facendo una figuraccia. Ho ancora Riley tra le braccia e sta beatamente dormendo.

«Il signore Cruz è nella sala da pranzo.» Dice indicandomelo. La sala si trova accanto alla cucina.

«Ah sì, grazie.» 

L'uomo di Cruz se ne va e mi lascia qui da sola. Sicuramente stanno pranzando. Non posso andarci con Riley in mano, sarebbe strano.

«Hey.» 

Mi giro, e nella mia visuale compare Williams.

«Menomale che ci sei.»

«Che succede?» 

Gli indico Riley, e Williams inizia a ridere.

«Non ci credo, vieni a cercare un lavoro e porti la tua gatta.» 

Si chiama Riley, cosa c'è di così difficile da capire?!

«Zitto idiota, sono già stata assunta e d'ora in poi vivrò a casa tua, quindi abituati a Riley. Inoltre, smettila di chiamarla gatta, chiamala Riley.» 

Williams e Riley non vanno per niente d'accordo, dopo quello che è successo.

«Dove la posso mettere, insomma non posso incontrare tuo padre con lei in braccio.»

«Mettila nel cesso, questa gatta è Lucifero in persona.»

Che coglione!

«Andiamo! aveva solo fatto pupù sulla tua mano.» Gli ricordo, prendendolo in giro. Che poi è la verità, Riley ha veramente fatto pupù sulla sua mano.

«Io non la tocco questa gatta.» Non dico niente. Tanto so che mi aiuterà.

«Beh se non mi trovi un posto dove metterla, non ti passo i compiti.»

«Sofia.» La ragazza di nome Sofia si presenta all'istante, con i suoi capelli biondi legati in una coda. I suoi occhi sono di un celeste affascinante, e indossa una gonna che le copre a malapena le cosce. Alla ragazza compare un sorriso leggero sulla faccia mentre guarda Williams, come se lo volesse mangiare da un momento all'altro. Beh Williams è il solito ragazzo con degli occhi marroni, capelli castani, e stupido.

«Le serve qualcosa Signore?» Chiede la ragazza. Signore? Sul serio? Chiama quel coglione "signore"?!

«Si, porta questa gatta nella camera di Rolux.» Sofia si volta verso di me notando la mia presenza, e sembra infastidita. Non dico niente e, le passo Riley. Lei se ne va.

«Vieni andiamo.» 

«Si signore!» Esclamo imitando la voce della ragazza, e Williams scoppia di nuovo a ridere. 

Quando entro nella sala a pranzo, la mia ansia inizia a salire sempre di più. Il mio migliore amico va a sedersi a tavola, mentre io rimango in piedi. Il signore Cruz e sua moglie si accorgono della mia presenza e mi invitano a prendere posto. La signora Cruz è molto bella infatti ha gli occhi blu e dei capelli biondi che le ricadono sulla schiena, suo marito invece ha degli occhi verdi, i capelli neri. Il signore Cruz sembra veramente giovane, insomma basta vedere il suo fisico asciutto. Mi siedo e mi rendo conto che c'è anche Nathan, ha i capelli neri che gli ricadono sulla fronte e gli occhi non saprei dire di che colore sono, sembrano verde e blu, e indossa una felpa nera. 

you are my promise, TeiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora