44. Afrodite

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Ciaooo

Spero che state bene, in ogni caso buona lettura 😙😙

(Leggete la nota autrice a fine capitolo)













Rimango in piedi a fissare il paesaggio attraverso le vetrate, mentre aspetto che lei arrivi

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Rimango in piedi a fissare il paesaggio attraverso le vetrate, mentre aspetto che lei arrivi. L'ansia mi cresce dentro, ma allo stesso tempo sento l'adrenalina. Questa volta l'avrò proprio davanti a me, e potrò ammirarla da vicino.

Ho passato questi tre anni ad osservarla solo dalla mia macchina, mentre lei era sul suo balcone. Mi sono severamente imposto di starle lontano per il suo bene, ma dopo averla vista con Hunter ho capito che l'unico uomo con il quale avrei voluto vederla sono io.

Al solo pensiero che lui abbia messo le mani su di lei, mi fa infuriare. Ho voglia di pestarlo fino a fargli rimpiangere di aver posate gli occhi su quello che è mio.

Non m'interessa se tra noi è finita, io e lei ci apparteniamo.

Sento la porta aprirsi, e poi rinchiudersi piano. Ho il cuore che mi trema quando prendo coscienza del fatto che lei sia in questa stanza con me. Vorrei non girarmi per guardarla, e dirle tutto quello che ho da riferirle mentre sono di spalle, ma sarebbe impossibile. Il desiderio di rivedere quei occhi è più grande di tutto. Mi giro lentamente verso di lei come se sentissi il corpo pesante.

Le mie pupille non riescono a staccarsi da lei. La sua bellezza è così illegale. I suoi capelli ricci volumosi le ricadono sulle spalle, e proseguono fino al suo ombelico. Il suo bellissimo viso è leggermente truccato. Il mio sguardo scende sul suo vestito bianco, che le dona. Il tessuto le stringe le curve facendo risaltare il suo piccolo seno, e cazzo lei è divina. La sua abbronzatura mi fa impazzire, da una ragazza con la pelle chiara è passata quasi a una pelle marroncina. La contemplo senza il minimo di pudore, non interessandomi neanche del fatto che lei se ne sia accorta.

Tuttavia il vestito è corto, e le arriva solo a metà coscia. Le sue bellissime gambe mi fanno eccitare. I miei occhi salgono di nuovo, e mi soffermo sulle sue tette ammiccando un sorriso quando i miei occhi ritorno nei suoi.

«Hai intenzione di parlare o vuoi ancora rimanere
imbambolato lì a guardarmi, Cruz?» Ho la bocca socchiusa, e mando giù un groppo di saliva. Mi passo una mano nei capelli non preoccupandomi di averli scompigliati. Li avevo sistemati accuratamente oggi mattina, ma poco importa.

Mi siedo sulla mia sedia con i gomiti poggiati sul tavolo, mentre il mio sguardo è ancora puntato su una parte del suo corpo.

«Ti sono cresciute le tette.» Solleva gli occhi al cielo, e mi guarda annoiata.

«Sei sempre così cretino?»

«E tu in questi anni hai deciso di superare in bellezza ogni dea?»

«Perché cazzo Teia, ci riesci sempre. Superi persino Afrodite. Non hai eguali.»

you are my promise, TeiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora