23. Plans

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Ora mi tocca fare un'altra riunione con i miei amici. Devo affrontare il mio migliore amico, e cercare un piano in fretta. Penso di aver già organizzato tutto nella testa, ma preferisco sapere l'opinione dei miei compagni.

Ritornato in città, mi dirigo verso il mio luogo di lavoro. Il traffico ha proprio deciso di farmi visita oggi. Fa un po' caldo, e come se non bastasse ci sono sti coglioni di taxisti che rompono il cazzo. Riesco a giungere davanti a questo grattacielo fatto di vetro, salvo. Cammino tra i miei subordinati con le mani nelle tasche, e ovviamente alcune occhiate da parte delle donne non mancano.

Come biasimarle, chi non mi guarderebbe? Sono Nathan Cruz.

Prendo l'ascensore che mi porta al mio piano. Entro nella sala di riunione dove mi stanno già aspettando.

< Sempre all'ora. > Commenta Alexander. In questi giorni ci siamo un po' persi di vista.

< C'era traffico. > Quando i miei occhi si spostano verso Lucas, sospiro. Non sembra messo bene. Gli occhiali neri li coprono gli occhi, e io odio questo fatto perché non gli posso leggere dentro. Williams si trova alla mia destra, e sembra esaurito. Aaron invece si trova alla mia sinistra è in forma, buon per lui, almeno scopa ogni giorno. Io dopo il matrimonio ma forse anche da prima che non vado con nessuna donna. L'ultima è stata Charlotte o forse Carmen.

Vabbè non ha importanza

< Allora come sapete oggi ho fatto la riunione. Ho tutti contro, anche se non mi hanno detto nulla ho un brutto presentimento. Rodriguez è stato zitto per tutto il tempo, e come cosa è molto negativa. Abbiamo bisogno di un piano. avete degli idee? > Incrocio le gambe e do un sorso al caffè che mi ha appena portato la segretaria.

< Chiudi la porta Cecilia, e non lasciare nessuno venire a disturbarci. > Le ordino.

< Si, signore Cruz. > Se ne va dopo aver lanciato una lunga occhiata ad Alexander.

< Devi smetterla di scoparti ogni donna che si trova in questo edificio, Alex. > Lo rimprovero. Stava per dire qualcosa ma chiude il becco un secondo dopo.

< Se vuoi replicare, sei libero di farlo. Non mordo mica. > Gli riferisco con un pizzico di ironia.

< Cioè insomma, non per dire però anche tu ti scopi le segreterie. > Mi mordo la guancia per non rispondergli male.

< Io mi sono scopato solo Carmen, non tutte le donne dell'edificio. Se chiediamo a qualunque donna la forma del tuo pisello, lo saprebbe descrivere. > Controbatto e il resto dei miei amici scoppiano a ridere. Ammetto che quello che bulliziamo di più è Xander.

< Stronzi. >

< Allora avete degli idee? > Gli chiedo cercando di riprendere il filo del discorso.

< Speriamo solo che non coinvolgeranno la polizia, altrimenti sono cazzi. > Williams ha ragione, ma ho pure pensato a questo. Voglio raccogliere le loro idee per vedere se qualcosa mi scappa.

< Rolux potrebbe essere il loro obiettivo, quindi direi di proteggere lei, poi per proteggere tua madre c'è tuo padre. > Suggerisce Alexander . Mio padre non protegge mia madre, l'unica persona che lo fa sono io. In realtà lui è il pericolo, e allo stesso tempo è la protezione.

Quando ricordo di quei segni sulla pelle di mia madre, i sensi di colpa rivengono. Non ho detto nulla a Williams, non voglio che si senta come me. Cecherò di risolvere tutto. Non posso immischiare anche mio fratello in questo casino.

you are my promise, TeiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora