5. The wounds

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Mi sveglio di colpo tutta sudata e spaesata

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Mi sveglio di colpo tutta sudata e spaesata. Il cuore batte così forte che potrebbe uscire dal mio petto da un momento all'altro.

ecco un altro incubo

Mi copro la faccia con le mani cercando di calmarmi.

«È finita, è finita.» Continuo a ripetermi fino a sentirmi calma un pochino. Ora riesco a respirare in un modo più regolare.

Prendo il telefono e lo accendo, grazie al display riesco a vedere che sono le tre di notte. Nonostante tutta la stanchezza e la fame che il mio corpo risente in questo istante, mi alzo e vado in bagno. Accendo la luce del bagno, e vado davanti al lavandino per sciacquarmi il viso. Il mio riflesso non è delle migliori, ho una faccia terribile, come sempre. 

Lego i capelli in una coda alta, e esco dal bagno spegnendo la luce. La mia camera è illuminata dalla luce della Luna, la quale oggi è piena, prendo una felpa dentro l'armadio e la indosso.

Scendo dalle scale del secondo piano, poi del primo piano. Mi dirigo in cucina. Sono molto stanca, e ho una fame incredibile. Però mi limiterò a bere, domani mangerò. Una volta in cucina, prendo una piccola bottiglia d'acqua, e la bevo. Ora anche la mia gola sta ritornando a vivere. La porta d'ingresso si apre di scatto facendomi avere una paura immensa. 

Chi può essere a quest'ora?

Cavolo mi sa che oggi morirò. Morirò con la fame, e un mal di testa immenso, per mano di qualche psicopatico che è entrato nella casa Cruz. 

Poso il bicchiere, e apro i vari cassetti per cercare un coltello senza fare rumore, ne trovo una e la prendo subito. 

Ho visto molti film da piccola. È ovvio che i film non rappresentano sempre la realtà, ma aiutano in situazioni come queste. Mi posiziono dietro la porta della cucina, con la mia arma in mano. Sembra che stia venendo nella mia direzione. Il fatto che stia camminando lentamente rende i miei battiti sempre più irregolari. Perché sto qua? Dovrei andare a nascondermi, però se vado a nascondermi mi troverà prima o poi. 

Quando la porta si apre, faccio un passo davanti uscendo dal mio piccolo nascondiglio e punto il coltello sulla gola dell'uomo presente davanti a me.

Lui guarda il coltello che gli sto puntando sulla gola poi guarda me. Ok se mi toccherà, mi basterà ucciderlo, però io non voglio uccidere nessuno. Diventerò una killer.

«Rilassati Lux.»  È Nathan. 

La sua voce risuona in tutta la cucina. Mi prende il coltello dalle mani e mi supera. Che figuraccia. Io che pensavo che qualcuno mi volesse uccidere, mi sono fatta tutti questi film per niente, e se l'avessi ucciso pensando che fosse un assassino.

Accendo la luce della cucina per vedere il suo aspetto e la spengo subito rendendomi conto della stupidaggine che avrei fatto, avrebbe visto le mie lentiggini, cazzo. 

you are my promise, TeiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora