36. Daddy issues

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The eyes chico, the never lies.

...hm




Buona lettura💕💕
















«Posso vederlo?» La fronte di Nathan si aggrotta, mentre la confusione vela il suo viso

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«Posso vederlo?» La fronte di Nathan si aggrotta, mentre la confusione vela il suo viso.

«Chi?»

«Il mostro.» Gli rivelo. I suoi occhi dapprima confusi, diventano freddi ed increduli. Mi agito sul posto, sotto il suo sguardo severo.

«Non credo di aver capito, ripeti un po'.» Deglutisco di fronte alle parole scandite da lui in modo provocatorio. Sollevo la testa dal cuscino, e mi siedo incrociando le gambe.

«Nathan non fare così. »

«Ripeti quello che mi hai detto, Peterson. Sono sicuro di non aver ben sentito. » Cerco di evitare il contatto visivo, sentendomi già così stupida per averglielo chiesto.

Ma come mi è venuto in mente?

Accendo la lampadina sul comodino, illuminando il velo di oscurità che ci copriva fino a poco fa. La mascella definita e gli occhi puntati su di me, mi fanno capire che la mia richiesta l'abbia fatto incazzare più del previsto.

«Nathan per favore, cerca di capirmi.»

«Capire che cosa, Peterson?»

«Io ho bisogno di vederlo, e tu non me lo puoi proibire!» Alzo la voce senza farlo apposta. Lui è capace di tirare fuori di me dei lati che non mi piacciono di me. Il fatto che continui a far finta di non comprendere mi fa imbestialire. È come se sottovalutasse quello che gli chiedendo, prendendomi per pazza.

«Non lo vedrai, inutile che continui a insistere.» Lo fulmino con lo sguardo, e la voglia di prenderlo a schiaffi è tanta. È troppo testardo, questo fa sì che è impossibile fargli cambiare idea.

«E perché non dovrei vederlo?!»

«È morto. Ora basta, ho bisogno di riposare.» Taglia così la conservazione, voltandosi nell'altra parte del materasso che si scrocia sotto il suo peso. Se pensa di averla vinta cosi, si sbaglia di grosso.

Mi butto su di lui, dandogli tanto fastidio.

«Porca puttana, Lux.» Impreca.

«Ora non mi chiami più "Peterson"?» Gli sussurro mentre tocco i suoi capelli neri. A Nathan piace tanto quando le mie dita massaggiano i suoi capelli mossi. In realtà lui adora quando sfioro qualunque parte del suo corpo, seppur per qualche secondo.

«Non cercare di farmi cedere, φύλακας άγγελος.» Accigliata più che mai per quello che ha detto, smetto di accarezzarli i capelli. Quelle ultime parole sono uscite dalla sua bocca con una pronuncia così sensuale. È riuscito a farmi dimenticare quello che stavo per dire, e come se non bastasse ad attirare la mia curiosità.

you are my promise, TeiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora