45. Memories

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Guardo la macchina di Nathan andare via, ritrovandomi davanti all'enorme Vila che non vedevo da tre anni

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Guardo la macchina di Nathan andare via, ritrovandomi davanti all'enorme Vila che non vedevo da tre anni. L'edificio è sempre lo stesso. L'esterno è ricoperto da una pittura grigia scura. Il cancello si apre, e cammino lungo il vialetto insieme a Steven, mentre due guardie di Nathan mi reggono la valigia e i sacchetti di shopping pesanti.

Inserisco le chiavi nella serratura, aprendo la massiccia porta. Sento un profumo provenire dalla cucina, e capisco che è sicuramente grazie a Stella. Guardo Steven correre verso la cucina, mentre le guardie posano la mia roba sul divano.

«Steven sta attento a non cadere.» Sospiro mentre lo guardo continuare nella sua corsa verso la cucina, senza neanche dare retta a ciò che gli ho appena detto.

«Buona serata signora Peterson.» Gli sorrido gentilmente di rimando mentre vanno via. Osservo ogni tratto della casa, e provo una sensazione strana. Mi sento come se fossi in un luogo che è mio. Queste mura hanno sentito tutto quello che io e Nathan ci siamo detti, le nostre urla, le nostre confessioni, i divani invece hanno accolti i nostri baci, mentre i letti hanno visto i nostri corpi che erano sempre incastrati tra di loro.

Mi guardo ancora intorno e capisco che non è cambiato nulla. Le pareti grigie scure sono sempre le stesse, e noto una foto di Nathan e Steven su una di esse. Un sorriso mi si forma sul viso. Mi avvicino di più, e vedo un Nathan seduto su una sedia mentre Steven è seduto sulla sua gamba sorridente. Indossano entrambi una maglia del Barcellona, che è sicuramente il club preferito del bambino.

La mia attenzione si sposta di più su Cruz, che è molto fotogenico. Spezzerebbe il fiato a chiunque con la sua bellezza, potrebbe pure fare il modello se volesse.

«Allora stavi qui.» Sobbalzo colta di sorpresa da Stella. Mi giro verso di lei in imbarazzo. Mi sembra di essere appena stata presa in fragrante a commettere un peccato che mi ero ripromessa di non fare più.

«Si.» Rispondo schiarendomi la gola. Stella indossa una maglietta nera semplice con un paio di pantaloni grigi. I suoi capelli biondi sono raccolti in una cipolla disordinata, e lei mi guarda con i suoi color nocciola dubbiosi.

«Non te ne devi vergognare, lo sai vero?»

«Di che cosa?» La mia amica sospira, come se le avessi appena posto la domanda più stupida.

«Di provare anche un minimo di affetto nei confronti di Nathan.» Sospiro a mia volta scuotendo la testa.

«Io non provo niente per lui. In questi anni i miei sentimenti si sono ormai dispersi nell'aria.»

«Non devi fingere con me. Non ti giudicherei mai se dovessi ancora provare qualcosa per lui.» Sento lo stomaco che si contrae, mentre mi viene difficile replicare a queste assurde affermazioni.

you are my promise, TeiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora