21. Scared

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Nathan Cruz








Con il fazzoletto che era appoggiato sul tavolo, mi pulisco le mani riempite di sangue. L'anello d'oro si è un po' sporcato, ma non è un problema.

Sto magazino è sporchissimo, è pieno di ragnatele e anche di polvere.

Veramente Anderson ha fatto costruire questo schifo?

«Scavate in un posto lontano da qui delle fosse, e all'interno buttate i corpi. La polizia non tarderà a venire.» Ordino con voce ferma ai miei uomini che mi guardano con terrore.

«Si, signore. »Rispondono in coro. Tra i ragazzi c'è anche Hunter.

«Tu vieni con me. » Gli riferisco. Lo stupore lo lascia sussurrare qualche parole incomprensibili, mentre i suoi passi non esitano a seguire i miei. Prendo il telefono, e lancio uno squillo a Williams.

« Come sta procedendo? »

«Non ci sono dei morti, tranne una persona, la sorella di Rodriguez. »

Cazzo, non doveva andare così! Ora vorrà sicuramente vendicarsi.

«C'è altro? »

«Il cadavere della sorella è ridotto in polvere, e lui dopo essersi disperato, se n'è andato via senza proferire nessuna parola. » Non è un buon segno, proprio per nulla.

«Grazie, vattene da quel luogo la polizia arriverà a breve. »Gli dico mentre mi dirigo verso la mia macchina.

«Si, ci vediamo domani. »Infilo il cellulare nella tasca dei miei pantaloni neri, che ormai hanno preso il colore rosso.

«Spero che tu sappia guidare. »

«Io signore? Si ovvio.» Gli lancio le chiavi mentre appoggio il sedere sul sedile posteriore della macchina.

«C'è google maps che ti darà le indicazioni da seguire per arrivare alla mia Vila. »

Mi tolgo tutti questi indumenti, e indosso una tuta nera. L'ho già fatta spaventare, andare da lei tutto pieno di sangue sarebbe da stupido.

«Dimmi una cosa Hunter, mia moglie ti interessa?»

«No signore.» Sento la sua agitazione da qui.

«Mhm, spero per te che sia così. Sai com'è, non mi piace quando qualcuno guarda o vuole ciò che è mio.»

«Si lo so, signore.»

Giunti davanti a casa, vedo la porta già aperta.

«Prendi la pistola, e seguimi.» Hunter fa come dico, e mi segue.

Faccio un passo davanti, entrando, e in lontananza vedo la luce accesa. Quando il mio occhio si sposta verso la sinistra, mi immobilizzo. Ci sono dei vetri dappertutto, Lux invece è stesa sul pavimento. Mi precipito verso di lei, e la sollevo, mentre le mie dita le spostano i capelli e si posano sul suo collo per sentire la pressione.

you are my promise, TeiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora