13. Charlotte

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Siete pronti?

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Buona lettura.

Una cosa! Come state?
















NATHAN CRUZ

“L’uomo è vittima di un ambiente che non tien conto della sua anima.”

CHARLES BUKOWSKI

L'acqua calda sta scorrendo in ogni angolo del mio corpo. Nonostante sia molto bollente, non mi dà fastidio. Brucia, ma mi protegge allo stesso tempo dai miei ricordi.

Prendo il mio bagnoschiuma per farmi ancora una seconda doccia, ma ormai è finito.

Faccio molte doccie nel corso della giornata, perché non mi piace sudare. Mi reco davanti allo specchio, e vedo il rossore che i miei muscoli hanno, per via della temperatura troppo alta dell'acqua.

Prendo l'asciugamano, mi asciugo i capelli e il corpo, poi me lo stringo sul busto, coprendo la parte inferiore del mio corpo. Mi tocco le labbra e ripenso alla mia bocca che sfiorava il suo collo.

Cielo, avrei voluto tanto baciare ogni centimetro della sua pelle, però non mi sarei fermato soltanto a questo, l'avrei pure scopata e, l'avrei fatta gridare il mio nome.

Interrompo i miei pensieri osceni e, esco dal bagno. Vedo la ragazzina seduta sul mio letto mentre mi guarda con un po' di rossore sulle guance. Mi osserva il petto muscoloso e gli addominali ben fatti, per via degli allenamenti che continuo a fare. Si gira subito dall'altra parte della stanza imbarazzata.

Quasi, quasi mi viene voglia di chiederle se è la prima volta che vede un uomo a petto nudo. Vado verso il armadio in cerca di jeans e boxer. Anche se non la sto guardando sento la presenza dei suoi occhi sulla mia schiena, sicuramente per via del tatuaggio della farfalla, che mi copre in gran parte le mie cicatrici. Non me ne curo e prendo quello che mi serve.

Lascio l'asciugamano cadere, e sento un urlo da parte di Lux.

« Ma sei impazzito? Non potevi dirmi di girarmi anziché farmi vedere il tuo culo? Santo cielo! » Mi rimprovera.

Non le rispondo. Indosso i boxer e i pantaloncini neri che mi arrivano fino alle ginocchia. Mi giro verso di lei, e vedo la sua faccia tutta rossa per via del l'imbarazzo e della rabbia.

« Sei carina quando ti imbarazzi. » Le dico mentre lei si gira verso di me, con aria furiosa.

« Io non ho parole... tu sei un vero bastardo! Ti giuro non ho più parole per descriverti. » Mi annuncia mentre il suo sguardo cerca di non cadere sul mio petto scoperto, o meglio sui i miei tatuaggi da cui sembra affascinata. Vado verso il mio ripostiglio e le lancio addosso i documenti di suo padre.

« Questi sono le informazioni che ti servono. » Mi siedo sulla mia sedia e accendo il mio computer.

« Perché hai portato Charlotte qui?» Mi chiede, lasciando i documenti sul letto.

« Se ci tieni così tanto a saperlo, chiedilo a lei. » Le rispondo semplicemente.

« Che antipatico che sei! » Si alza e mi viene incontro. Mi giro prontamente verso di lei, e me la ritrovo davanti.

you are my promise, TeiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora