9 - La lancia di Athena

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"Un suo appellativo molto frequente è Pallade Atena (Παλλάς Αθηνά)

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"Un suo appellativo molto frequente è Pallade Atena (Παλλάς Αθηνά). L'origine e il significato di tale epiteto sono andati perduti, e non è facile ricostruirli. Pallade potrebbe derivare da πάλλω, "scagliare", in riferimento alla sua lancia, con la quale era spesso raffigurata."


— So name a game to  p l a y
And I'll role the dice



C'è qualcosa che non va.

È il mio sesto senso a dirmelo. Continua a sussurrarmi: «Ehi, Haven, hai notato che questa mattina continuano tutti a fissarti come se fossi Britney Spears dopo essersi rasata a zero?»

Sul serio. Ogni persona che incrocio in questa maledetta scuola mi guarda in modo strano. Qualcuno lo fa con sfrontatezza, mantenendo il contatto visivo, qualcuno abbassa subito lo sguardo.

Non ho idea di quali problemi abbiano le persone oggi. Forse sto diventando paranoica. Forse vedo cose che non ci sono.

Eppure, anche quando entro nell'aula di Diritto Amministrativo, gli studenti già seduti si voltano verso di me. Non tutti in contemporanea, ma il movimento di uno aziona quello di un altro, fino a creare un effetto domino a dir poco inquietante.

Esito un attimo, ferma sulla soglia, poi mi riscuoto e vado a sedermi. Anche da seduta, posso percepire le occhiate delle persone alle mie spalle.

La lezione inizia e io mi impongo di spegnere la parte del mio cervello che sforna paranoie su paranoie. Ma proprio mentre il professore annuncia l'argomento di oggi, mi arriva un sussurro.

«È lei, sì. Haven.»
A seguire, una risatina. «Mi chiedo se lo sappia già.»

Dovrei stare buona, ferma e concentrata. Invece mi volto nella direzione delle due voci, che appartengono a due ragazze more. «Cosa dovrei sapere? Cosa c'è che vi divertente così tanto oggi?»

Non si aspettavano che mi voltassi, forse pensavano anche di aver parlato in tono sufficientemente basso. Rimangono pietrificate. Una delle due balbetta una risposta che fatico a interpretare. «Giornale... di oggi...»
«Come, scusa?»

Un altro ragazzo si intromette, dalla fila davanti alla mia. Mi guarda con malizia. «Tra quanto comincerai a spogliarti?»

La penna mi scivola di mano. Ho giocato a Naked Truths già da qualche giorno. Non si riferisce di certo a quello. Nessuno prenderebbe in giro i giochi dei Lively.

Oh.
Dio.
No.

Non è possibile. Eravamo soli in teatro. E non credo che Hades sia andato in giro a raccontare a studenti a caso che sono rimasta con le tette all'aria davanti a lui. Non avrebbe senso.

Qualcuno alla mia sinistra mi fa scivolare sotto gli occhi dei fogli di giornale, di carta riciclata e stampati con inchiostro nero. In prima pagina campeggia il nome: UnGodly News.

Game Of Gods. Discesa agli Inferi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora