37 - L'angelo caduto

163K 5.7K 40.1K
                                    

"La Titanomachia (in greco antico: Τιτανομαχία, Titanomakhia, "Battaglia dei titani") è una guerra della mitologia greca, combattuta da Zeus e gli altri dei dell'Olimpo (cui si erano uniti i ciclopi e gli ecatonchiri) contro la generazione delle d...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



"La Titanomachia (in greco antico: Τιτανομαχία, Titanomakhia, "Battaglia dei titani") è una guerra della mitologia greca, combattuta da Zeus e gli altri dei dell'Olimpo (cui si erano uniti i ciclopi e gli ecatonchiri) contro la generazione delle divinità precedenti, quella di Crono e dei titani."



— They say before you start a war
You better know
what you're fighting for
Well baby,
you are all that I adore
If    l o v e  is what you need,
a soldier I will be



LEGGIMI PLS: questo é l'ultimo capitolo, ma domenica pubblico l'epilogo. Che serve da transizione per il sequel, Game of Titans. Il tempo di attesa per il primo capitolo del sequel é esattamente una settimana.
Detto ciò, questo capitolo è di quasi 10.000 parole. Seat back, relax and enojy the greek tragedy.





Ho ancora l'accappatoio addosso quando sento bussare alla porta. Esco dal bagno, e non appena metto piede fuori, arriva un altro colpo. Chiunque sia dev'essere molto ansioso di vedermi, e ho già un presentimento sulla sua identità.

«Smettila di bussare, ti ha sentito,» sussurra la voce di Apollo.

«Lo so, voglio metterle fretta,» risponde Hermes. Batte ancora contro la porta. «Haven, vorrei rispettare il galateo e attendere il tuo invito a entrare ma sono troppo in ansia per l'incontro, quindi procedo senza il tuo consenso.»

La porta si spalanca. Hermes, in tutto il suo metro e novanta, si guarda attorno e, una volta inquadrata la mia figura, si ferma. Indossa un completo elegante lilla; il blazer è l'unico indumento che gli copre l'addome, lasciato nudo e illuminato da glitter viola e bianchi. Sembra una palla da discoteca, e lo dico in senso negativo.

I suoi occhi mi percorrono da capo a piedi e un sorrisetto malizioso gli incurva le labbra rosee. «Perché non replichiamo adesso la scenetta di ieri sera alla sala giochi di Aphry?»

Apollo sbuffa a gran voce e gli dà una pacca sulla pancia, superandolo. Al contrario del fratello, evita di guardarmi. Ci metto qualche istante a capire che, nella testa di uno come Apollo, è un segno di rispetto perché crede che sia troppo scoperta.

«Buongiorno anche a voi,» saluto, alla fine, dopo essermi ripresa dallo choc. È successo tutto troppo in fretta. «Posso chiedervi cosa ci fate qui?»

Hermes prende la rincorsa e si tuffa nel letto matrimoniale, atterrando di schiena. Distende gambe e braccia come una stella marina. «Non so se te ne sei dimenticata, Piccolo Paradiso, ma questa è casa nostra.»

«Intendeva nella sua stanza,» lo informa Apollo, che è fermo davanti alla portafinestra con le braccia conserte. Lui ha un abbigliamento molto più informale, con dei jeans neri e una camicia bianca che non deve aver stirato.

«Be', in tal caso la risposta è che...» Hermes si ferma e mugugna. «Eravamo preoccupati per te. Fra due ore verrai pestata a sangue da Hades, quindi volevamo controllare il tuo stato d'animo.»

Game Of Gods. Discesa agli Inferi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora