26 - Impasse

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"Crono (gr

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"Crono (gr. Κρόνος) era il più giovane dei Titani della mitologia greca, figlio di Urano (il Cielo) e di Gea (la Terra). Secondo la Teogonia esiodea, Crono mutilò il padre che, timoroso di perdere la signoria del mondo, teneva in prigionia i figli; ma poi egli stesso, sposo di Rea, temendo che i figli lo privassero del potere, li divorava appena nati. Rea riuscì a porre in salvo il sesto, Zeus, dando a divorare al marito una pietra avvolta in fasce. Zeus, cresciuto, costrinse il padre a rigettare i cinque figli ingoiati e con loro lottò contro Crono e gli altri Titani (Titanomachia) che alla fine furono relegati nel Tartaro."




— All of this silence and patience,
pining in a n t i c i p a t i o n
My hands are shaking
from holding back from you





«Stai scherzando, vero?» domanda Newt dopo qualche secondo.

«A me sembra seria,» risponde Liam, accanto a me. Ha un bicchiere di vetro enorme, con dentro un frappé al cioccolato e una cannuccia gialla. «Buono il frappè, ragazzi, lo avete mai provato?»

Mi concentro su mio fratello, che si sta sporgendo nella mia direzione con il viso paonazzo. «Haven, non puoi andare ad Atene per partecipare a un ballo organizzato dalla famiglia Lively. Sei fuori di testa anche solo per aver preso in considerazione la cosa!»

Alzo gli occhi al cielo. Liam mi porge il suo frappè per chiedermi se voglio assaggiarlo e scuoto il capo. «E tu sei fuori di testa se pensi che mi interessi la tua opinione a riguardo.»

Restiamo a fissarci in cagnesco. Se reagisce così per un invito a un ballo, non oso immaginare cosa farà quando gli dirò dell'incontro di lotta con Hades. Jack, seduta affianco a lui, gli posa una mano sulla spalla. «Lascia stare.»

Comincio a pensare di non stare poi tanto simpatica a Jack. Di una cosa sono sicura: avermi trovata in corridoio con Hades, tre notti fa, ha raffreddato qualsiasi tipo di rapporto avessimo. Evita il mio sguardo e mi rivolge a malapena la parola. Non che mi dia fastidio, visto che sicuramente ci impiegherà un bel po' di tempo a rimuovere dalla memoria le mie tette.

Newt fa sbattere la mano contro il tavolo e Liam sobbalza, con la cannuccia in bocca. «Amico, vuoi calmarti? Almeno le hanno pagato loro il biglietto aereo.»

Percy, finora rimasto in silenzio, corruccia le labbra. «Hanno ragione entrambi, in questa situazione. D'altronde, è solo un ballo. Però stiamo parlando dei Lively e di andare in Grecia.»

Ci mancava solo lui a esprimere pareri non richiesti sulla mia vita e sulle scelte che faccio. Lo ignoro, solo perché non ho voglia di aggredirlo e litigare pure con lui.

La caffetteria, stanotte, è deserta. Motivo per cui quando la porta si apre, alziamo tutti lo sguardo. Newt fa un suono esasperato. «Ecco qua i nostri influencer delle mele.»

Game Of Gods. Discesa agli Inferi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora