15 - La parte reale dei sogni

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"La figura e il ruolo di Morfeo nella mitologia greca cambiano quasi radicalmente ne gli "Hiperionidi"

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"La figura e il ruolo di Morfeo nella mitologia greca cambiano quasi radicalmente ne gli "Hiperionidi". In quest'opera letteraria, il dio diventa un demone al servizio di Ade. Morfeo, sotto il controllo del dio degli Inferi, abbandona di fatto il suo ruolo di portatore di sogni nel mondo. Al che Ipnos, preoccupato per la sorte del figlio, combatte con Morfeo una intensa battaglia per riportarlo sulla giusta strada."



— Darling,
I'm a nightmare dressed like a daydream





Hades se n'è andato da pochissimi secondi, ma io sono già scesa dal letto e sto correndo nella direzione in cui è sparito. «Aspetta!» lo richiamo a voce troppo alta.

Lui è di spalle, a metà fra il divano e la camera che mi ha ceduto per questa notte. Si sta sfilando la camicia, lasciandomi faccia a faccia con la sua schiena. Non si volta. «Cosa vuoi ancora, Haven?»

Rimpiango subito di averlo fatto. Avrei dovuto rimanere sotto le coperte, chiudere gli occhi e impormi di dormire fino alla mattina. Per poi scappare da qui e intrufolarmi nel mio letto, prima che Jack possa accorgersene.

«Perché sei così gentile con me?» domando. Mi inumidisco le labbra. «Insomma, non credo di meritarmelo. Non ho fatto altro che darti il tormento. Ci siamo ignorati per quasi un mese. E ora mi fai dormire nel tuo letto mentre tu ti prendi il divano?»

Si gira appena. Due iridi grigie mi paralizzano sul posto. «Stai dicendo che non dovrei farlo?» Non mi lascia il tempo di rispondere. A quanto pare sta usando la retorica. «Dovrei buttarti fuori di qui?»

Faccio una smorfia. «Be', questo mi pare un po' esagerato.»

Un sorrisino gli increspa le labbra. «E allora non puoi ringraziare e andare a dormire, una volta per tutte?»

Sto per dirgli di sì. Sto per dirgli grazie e fare dietrofront. Ma qualcosa, nei suoi occhi, non mi permette di muovermi. C'è la delusione che io possa davvero mettere un punto alla conversazione e tornare in camera sua. Così come io attendo un suo segnale che mi indichi che non vuole davvero che lo faccia.

Un'emozione nuova mi travolge con un impeto tale da lasciarmi senza fiato, mentre il cuore mi rimbomba nel petto e sembra accompagnare il ticchettio dell'orologio appeso al muro, alle mie spalle. È l'emozione che mi spinge a procedere verso Hades, mettendo un piede davanti all'altro, con cautela, come se fossi un bambino che ha appena imparato a camminare e deve stare attento per non finire con la faccia spalmata per terra.

Hades osserva le mie gambe, poi fa risalire lo sguardo lungo il mio busto e si blocca sul mio viso.

Quando lo raggiungo e siamo alla distanza minima concessa, la camicia che si è appena tolto gli scivola di mano e cade per terra.

Non ci provo nemmeno a lottare con me stessa. Guardo il suo torace senza vergogna. E sebbene i pettorali evidenti e gli addominali scolpiti catturino subito la mia morbosa curiosità, la cicatrice che gli parte dal viso e prosegue lungo il corpo, riesce a rubare tutte le attenzioni.
Gli scende dal collo, facendosi più fioca all'altezza del torace, ma si ripresenta ancora più marcata lungo il costato, lateralmente. Sparisce sotto i pantaloni, ma non so se continui anche lì.

Game Of Gods. Discesa agli Inferi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora